Leonardo e Solvay: nasce il laboratorio di ricerca congiunto sui materiali compositi termoplastici

Roma  02 febbraio 2021 11:17

  • L’adozione di materiali compositi termoplastici nel settore aerospaziale – in particolare per le strutture primarie – richiede lo sviluppo di nuovi materiali e nuovi processi di produzione per migliorare prestazioni e produttività
  • Con la creazione del “Joint Research Virtual Lab”, Leonardo e Solvay, operando in piena sinergia, mettono a fattor comune competenze ed expertise, ciascuna nel proprio ambito di riferimento
  • Le attività di ricerca si svolgeranno presso lo stabilimento di Leonardo a Grottaglie (Taranto) e il Material Science and Application Center (MSAC) di Solvay a Bruxelles
  • Roberto Cingolani, Chief Technology & Innovation Officer di Leonardo: “La collaborazione con Solvay è un passo significativo nello studio dei materiali avanzati, parte essenziale dei programmi di R&S dei Leonardo Labs. La ricerca sui nuovi materiali consentirà di migliorare prestazioni e sicurezza, dando impulso ad un sistema produttivo circolare ed efficiente”
  • Nicolas Cudré-Mauroux, Chief Technology & Innovation Officer di Solvay ha sottolineato l’importanza dello sviluppo dei materiali e delle tecnologie di lavorazione con un approccio olistico perché “aumentare la velocità di produzione è importante quanto raggiungere le prestazioni richieste”. Solvay è impegnata a sviluppare materiali leggeri ad alte prestazioni fondamentali per contribuire ad un’industria aeronautica più sostenibile


Leonardo e Solvay annunciano la creazione di un laboratorio di ricerca congiunto dedicato allo sviluppo di nuovi materiali compositi e nuovi processi di produzione, fondamentali per il futuro dell’industria aerospaziale. La collaborazione rappresenta un traguardo significativo per favorire un cambiamento radicale nella produzione di parti composite e per ridurre l’impatto sull’ambiente.

Il Leonardo Solvay Joint Lab sarà dedicato al settore degli “engineered materials” a matrice termoplastica e, in particolare, ai processi di saldatura e laminazione automatica (consolidamento in situ) di strutture aerospaziali complesse e di grandi dimensioni. L’obiettivo è migliorare le proprietà del prodotto, estenderne il ciclo di vita e aumentare l'efficienza della linea produttiva. I compositi termoplastici offrono vantaggi unici, tra cui la riduzione del peso, per aeromobili più efficienti in termini di consumo di carburante. Inoltre, il nuovo materiale non richiede, nella fase di realizzazione, l’impiego dell’autoclave per il consolidamento delle parti, con ricadute anche in termini di sostenibilità sulla linea di produzione. L’accordo costituisce il punto di partenza per ulteriori piattaforme di collaborazione, a breve e medio termine, su applicazioni nel settore aerospaziale e non solo.

“La collaborazione con Solvay è un passo significativo nella ricerca sui materiali avanzati, parte dei programmi di R&S dei Leonardo Labs”, sottolinea Roberto Cingolani, Chief Technology and Innovation Officer di Leonardo. “L’ambito di ricerca, centrale per Leonardo, è un fattore chiave di competitività, consentirà di migliorare prestazioni e sicurezza dei prodotti, per ampliarne le potenzialità, con una ricaduta diretta sull’impatto ambientale e il consumo delle risorse, dando impulso ad un sistema produttivo circolare ed efficiente”.

“La collaborazione è in linea con la strategia di Solvay di rafforzare la propria leadership come fornitore di materiali compositi innovativi in ambito aerospaziale e per altri settori”, aggiunge Nicolas Cudre-Mauroux, Chief Technology and Innovation Officer di Solvay. “La partnership con Leonardo potenzierà la nostra capacità di sviluppare soluzioni innovative nel composito termoplastico e incrementerà notevolmente l’adozione nel settore aerospaziale, contribuendo a ridurre il consumo di carburante e le emissioni di CO2”.

Il Leonardo Solvay Joint Lab, che avrà sede presso il Leonardo Lab di Grottaglie (Taranto) e presso l’MSAC - Material Science Application Center di Solvay a Bruxelles, si avvarrà, inoltre, del supporto di altre infrastrutture interne di entrambe le aziende e di collaborazioni con enti, centri di ricerca e università, in Italia e all’estero, in un’ottica di open innovation.