Al via il Galileo Festival: impresa e ricerca alleate per l’innovazione tecnologica

14 ottobre 2022

Dal 14 al 16 ottobre Padova ospita la decima edizione del Galileo Festival, tre giorni dedicati ai grandi temi dell’innovazione e del trasferimento tecnologico e alle prospettive, per i cittadini e per il Pianeta, in chiave di sviluppo sostenibile. 

Il Festival, diretto da Giovanni Caprara, uno dei più autorevoli giornalisti scientifici italiani, oltre ad una serie di eventi diretti al largo pubblico, propone il contributo di esperti, scienziati e imprenditori su tre aree tematiche che rappresentano le nuove frontiere dell’innovazione tecnologica: space economy, robotica e intelligenza artificiale, biotecnologie applicate alla medicina.  

In occasione dell’evento, Giovanni Caprara ha realizzato tre video-interviste a Franco Ongaro Chief Technology and Innovation Officer di Leonardo, Carlo Cavazzoni, Head of Computational R&D e Responsabile dell’HPC Leonardo Lab e a Luigi Pasquali, Amministratore Delegato di Telespazio, che illustrano le attività e le prospettive del Gruppo Leonardo nell’ambito della ricerca scientifica e tecnologica applicata al settore dell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza.

Per Franco Ongaro, la grande sfida dell’innovazione tecnologica che Leonardo sta affrontando si articola su due tematiche principali: da un lato la sostenibilità, con particolare riferimento alla decarbonizzazione e dall’altro lo sviluppo delle capacità digitali che rivoluzionano il mondo della progettazione e della produzione di nuovi prodotti e servizi. Leonardo – ricorda Ongaro – si è per questo dotata di una rete di laboratori – i Leonardo Labs - per la ricerca di base, dedicata ai temi che saranno essenziali per il futuro: high performance computing, big data, intelligenza artificiale, materiali avanzati, elettrificazione. E, oltre a questo, è il fulcro di un ecosistema dell’innovazione che si avvale di collaborazioni esterne con università e centri di ricerca, oltre a sostenere lo sviluppo di start up in settori di interesse dell’azienda e sponsorizzare programmi di dottorato nelle università.

Carlo Cavazzoni illustra le potenzialità del supercomputer davinci-1, installato nel Leonardo Lab di Genova e tra i più potenti a livello internazionale nel settore dell’Aerospazio e Difesa. Le capacità di supercalcolo consentiranno di progettare attraverso il digital twin che, ad esempio, simula diverse architetture di un velivolo, ne può prevedere il funzionamento e   valutare gli impatti prima di arrivare a costruire il prototipo reale, riducendo in tal modo tempi e risorse impiegate. Oppure può potenziare i sistemi di sicurezza informatici, elaborando in tempo reale i dati di un cyber attacco e aumentando la reattività del sistema. Il supercalcolatore – osserva infine Cavazzoni – può anche essere messo al servizio di realtà esterne all’azienda, cooperando con altre potenze di calcolo presenti sul territorio, per rispondere ad esigenze diverse come, ad esempio, lo studio di nuovi farmaci o la realizzazione del gemello digitale della Terra per gestire il territorio e le risorse naturali.

Luigi Pasquali ricorda che “le tecnologie spaziali sono state riconosciute, anche in relazione agli obiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite, come uno degli strumenti più importanti per supportare le azioni di contrasto agli effetti del cambiamento climatico”. Il global monitoring è reso possibile – sottolinea Pasquali - dall’integrazione di più elementi: le tecnologie a bordo dei satelliti (radar, ottiche, iperspettrali), i dati di altri tipi di sensori o reti di informazione (ad esempio i social media) e la tecnologia digitale (algoritmi di intelligenza artificiale e big data analysis) che processa l’enorme quantità di dati raccolti ed estrae da essi le informazioni necessarie per gestire – o prevenire - le emergenze climatiche e ambientali. Il futuro – conclude - sono le telecomunicazioni lunari: Telespazio sta lavorando per portare sulla Luna la connettività e i sistemi di navigazione e orientamento come quelli presenti sulla Terra, affinché il nostro satellite possa diventare un vero e proprio avamposto per l’esplorazione spaziale.