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Big data analysis e intelligenza artificiale: grazie all’HPC davinci-1, dallo Spazio arrivano soluzioni e tecnologie sempre più avanzate

06 maggio 2022

Franco Ongaro, Chief Technology & Innovation Officer di Leonardo, intervistato da Class CNBC, illustra le potenzialità offerte dall’analisi dei big data processati, attraverso gli algoritmi di intelligenza artificiale, dal supercalcolatore davinci-1 installato nel Leonardo Lab di Genova.

Si sono da poco conclusi gli Stati Generali dell’Intelligenza Artificiale, tre giorni dedicati alle applicazioni, alcune già operative, altre ancora inesplorate, di questa tecnologia che sta diventando sempre più pervasiva, e interessa ogni ambito della nostra vita, dalla produzione industriale ai servizi ai cittadini, fino alle possibilità che si aprono in campo spaziale, attraverso l’analisi dei big data inviati dai satelliti.

Proprio sulle applicazioni spaziali dell’intelligenza artificiale si concentra il CT&I Officer di Leonardo che, in questa intervista, fa il punto sulle molteplici soluzioni tecnologiche che ne scaturiscono, in primo luogo nel campo dell’osservazione della Terra.

Grazie alle reti neurali di intelligenza artificiale, “addestrate” a leggere ed elaborare i dati satellitari – spiega Ongaro – “si possono riconoscere delle “caratteristiche” particolari del territorio in tutte le varie bande in cui esse vengono registrate per le diverse applicazioni”. Si ottiene così in tempi brevissimi una chiara rappresentazione dei fenomeni che avvengono sul nostro Pianeta e nella sua atmosfera: possiamo osservare l’andamento dei cambiamenti climatici, supportare l’agricoltura di precisione o valutare la deforestazione. In modo più preciso e veloce di quanto non fosse possibile in passato.

Sempre in ambito spaziale, Ongaro ha ricordato l’utilizzo dell’intelligenza artificiale in uno dei settori più avanzati della ricerca: quello dell’esplorazione del cosmo, in cui l’autonomia dei sistemi di bordo è essenziale. Pensiamo ai bracci robotici che Leonardo sta realizzando per la missione Mars Sample Return. “Quei robot – ricorda Ongaro - dovranno avere un elevato livello di autonomia perché il tempo di comunicazione con Marte può arrivare fino a quattordici minuti”. E quanto più il sistema sarà autonomo e in grado di imparare da solo dall’ambiente circostante, tanto più sarà garantita l’operatività della missione sul terreno marziano.

Ma non c’è solo lo Spazio nell’orizzonte dell’Intelligenza Artificiale applicata.  In Leonardo il suo utilizzo è studiato in maniera trasversale a tutti i settori di business, per generare soluzioni in molteplici campi tecnologici, attraverso le attività svolte nella rete dei Leonardo Labs. “Nelle aree della robotica, dell’elettrificazione dei velivoli, dei nuovi materiali e in tutte le attività di ricerca dei Labs – sottolinea Ongaro - l’intelligenza artificiale è uno degli strumenti che usiamo di più”.

“I Leonardo Labs – conclude Ongaro – sono una componente essenziale dell’innovazione tecnologica di Leonardo”, annunciando anche che l’azienda ha avviato la selezione di circa 50 giovani ricercatori da assumere entro il 2022, per sviluppare la ricerca sia sull’intelligenza artificiale, sia in altre tecnologie avanzate. Con l’auspicio di giungere alla fine del prossimo anno a un totale di 200.