Laura Imbriglio, la perfezionista appassionata

08 marzo 2021

Perfezionista, appassionata del suo lavoro, orgogliosa di far parte di una squadra vincente. Ma anche sognatrice, ottimista, consapevole del suo ruolo. Laura Imbriglio ha con l’integrazione di sistemi complessi made in Telespazio lo stesso rapporto che ha con la sua vita, pieno, totale, donato senza risparmio. Quegli occhi, le Sentinelle del programma Copernicus dell’ESA (European Space Agency), che osservano con la massima cura il nostro fragile Pianeta potrebbero tranquillamente essere i suoi. Non tralasciano nulla, non si accontentano ma danno sempre il massimo. Aquilana, si racconta così in questa nuova tappa del percorso di scoperta delle eccellenze STEM al femminile di Leonardo.
 


Il tratto distintivo del tuo carattere
Sono una donna appassionata, mi lascio trasportare dall’entusiasmo e mi stupisco delle cose che non conosco. In una parola sono curiosa.  E trasformo questa energia in passione per le cose che faccio. 

Il tuo difetto principale
Ne ho tanti, il principale credo sia il mio essere una perfezionista, potrebbe sembrare un pregio ma invece è molto faticoso. Si è poco indulgenti con sé stessi e con gli altri, nei quali cerchiamo la stessa nostra cura per i dettagli, e spesso non la si trova. Insomma ci si perdona poco e si perdona poco.

Quali sono gli eroi di Laura Imbriglio
Preferisco parlare di esempi importanti, e in questo senso lo sono sempre stati e lo sono ancora i miei genitori, persone integre, grandi lavoratori. Mi hanno trasmesso onestà, dedizione, perseveranza ed incoraggiato a fare sempre il massimo senza riserve, indipendentemente da tutto. Il resto sarebbe venuto da sé.

Il tuo passatempo preferito
Adoro viaggiare, ho grande passione per i lavori manuali e lo sport. Ma se devo scegliere sicuramente al primo posto c’è la cucina perché rappresenta molto di me. Si sperimentano nuove ricette, c’è curiosità, attenzione agli ingredienti di qualità, cura dei tempi giusti di cottura e dell’estetica del piatto, così come della convivialità. Ma la cosa che adoro di più è mettere le mani in pasta, è la mia filosofia di vita: se vuoi che qualcosa cresca (lieviti per restare in tema) devi prima sporcarti le mani. Adoro questo aspetto perché ci rende attori ma anche imperfetti, ci si sporca, si sbaglia ma si riprova e poi si condivide il risultato a tavola!



Ciò che detesti di più
La passività e la rassegnazione. Non sopporto chi si lamenta senza agire, senza aver provato a fare qualcosa per cambiare. Così è troppo facile.

Un motto, una frase che ti accompagna sempre
Utilizzo una frase di un film ma revisionata, “La vita è bella ma è un battito”. Ho vissuto due esperienze difficili, il terremoto dell’Aquila e la pandemia. Da entrambe ho capito che la vita non è scontata e parlo della vita delle persone che amiamo non solo della mia, di tutti. Ce ne dimentichiamo troppo spesso e viviamo credendo che tutto ci appartenga ma poi bastano pochi secondi per non averlo più. Concediamoci il lusso di lasciarci stupire ogni giorno e sorridiamo di più, è gratis!

Perché hai scelto studi in ambito STEM e perché li consiglieresti
La mia passione per le materie scientifiche viene da lontano. Mi sono inizialmente iscritta da sola al liceo scientifico sperimentale di matematica. Poi mia madre lo ha scoperto, ha stravolto tutto e mi sono trovata sui banchi di un liceo classico a studiare greco e latino. Ma il metodo acquisito alle superiori è stata la chiave di volta per il mio futuro. Mi ha dato la capacità di avvicinarmi a cose complesse utilizzando un linguaggio per me semplice, cioè la formula. E per l’Università ho lanciato a quel punto una sfida a me stessa e mi sono iscritta alla facoltà più lontana dagli studi classici, Ingegneria. Lo rifarei senza indugio! Sono stati studi appassionati, poi seguiti dal dottorato di ricerca, da esperienze di lavoro internazionali, dalla possibilità di confronto con gli altri. Gli studi in ambito STEM non forniscono la risposta al problema ma ci insegnano come affrontare il problema e questo è un insegnamento importante anche per la vita. Questo “come” ci permette di non limitare la nostra creatività nell’individuazione delle soluzioni e ci consente di accrescere la nostra autostima essendo consapevoli che, indipendentemente dall’entità del problema e dalla complessità del contesto, verrà sicuramente individuata una soluzione appropriata.  Oggi posso dire che non c’è nulla di complicato nell’intraprendere un percorso STEM come donna, bisogna solo avere tanta voglia di imparare, la curiosità di farlo e la determinazione nel perseguire i propri sogni.

Progetti di cui sei orgogliosa
Sono poco più di 7 anni che sono in Leonardo, mi occupo dei programmi di geo-osservazione della Terra, come il programma Copernicus dell’Esa in cui sono incluse le cosiddette Sentinelle, satelliti che attraverso i dati che raccolgono permettono il monitoraggio dello stato di salute del pianeta. Ho lavorato su Sentinel 2 e 3, ma per Sentinel 3 ho seguito tutte le fasi: progettazione, sviluppo software, test integrazione, fase lancio e post lancio. Un progetto importante, sono cresciuta con lui anche professionalmente. Ricordo con gioia tutte le serate tarde con i colleghi ed i momenti di esultanza quando finalmente le cose sembravano andare per il verso giusto. Quando c’è stato il lancio ero orgogliosa, di me stessa, del lavoro svolto con tutti loro. Ricordo la voce della speaker che raccontava l’evento in diretta ed io nella mia testa vedevo scorrere i nomi delle persone che sapevo aver contribuito a tutto questo, con dedizione, sacrificio, perseveranza. Ero fiera di appartenere a quella squadra. Ma mi sento orgogliosa anche di aver fatto parte della prima edizione del programma Accelerate nel 2018, per la crescita delle competenze dei giovani talenti. E’ stata una esperienza importante. Mi ha consentito di comprendere a pieno la grande realtà in cui sono integrata, in tutti gli ambiti di business, di confrontarmi con colleghi appartenenti alle diverse divisioni Leonardo, condividere idee e valori su cui punta la nostra azienda. E’ stato un arricchimento profondo che ha contribuito a rinforzare il mio senso di appartenenza a questa realtà ed accrescere il desiderio di trasmetterlo nella mia quotidianità.
 


Diversità come valore aziendale, genere come opportunità. Raccontiamo la sua storia. 
In quali ambiti del percorso lavorativo l’essere donna le ha dato un plus e in quali un minus, se c'è stato un minus 

In generale credo che essere donna in un contesto prevalentemente maschile può risultare complicato a volte ma siamo sempre noi a dettare le regole ed io non ho mai subito una decisione, ho sempre dichiarato con trasparenza le mie idee. Nella mia esperienza lavorativa, lì dove ho potuto, ho sempre cercato di calibrare la presenza uomo-donna. Credo davvero che la complementarietà di genere sia essenziale per tirare fuori il meglio da ognuno di noi. Riguardo il plus, altro orgoglio è per me l’essere stata indicata come Role Model di Leonardo nel progetto Sistema Scuola Impresa, che oggi coinvolge più di 170 professioniste di provenienza STEM di oltre 30 grandi realtà aziendali e studenti di oltre 107 scuole. Come Role Model ci impegniamo in una mission per il futuro del nostro Paese, ci raccontiamo ai ragazzi nella nostra interezza attraverso incontri ispirazionali e forniamo un assaggio di quello che potrebbe essere il loro futuro se perseguissero le discipline STEM, rendendoli consapevoli della scelta che faranno. Lavorare con i giovani su questi temi significa lavorare sul futuro. 
 

Da talento di Leonardo, considerazioni sulla sua vita professionale in rapporto alla sua vita privata, così come sulla qualità dell’ambiente di lavoro
Credo non sia semplice trovare un compromesso soprattutto quando ami entrambe le parti con tutta sé stessa, ho però accanto un marito che non ha mai limitato la mia passione per il lavoro. Serve trovare un equilibrio ed oggi, grazie al suo aiuto, credo di averlo trovato. 

A tuo avviso, quali sono gli spazi, gli ambiti (di cultura, di welfare, economici) su cui c’è ancora da migliorare e migliorarsi
Importante è essere al passo con i tempi, tutto scorre velocemente, soprattutto il mondo dell’innovazione tecnologica. E’ necessario accelerare per non restare indietro e soprattutto per anticipare lì dove possibile. Abbiamo competenze, passione, mezzi per poter raggiungere tutto questo ma è necessario effettuare un “cambio di mentalità profondo”, aperto alla diversità e alla novità e snellire i nostri processi interni per renderli più efficaci ed efficienti.
 

In conclusione che messaggio può arrivare dalla tua storia personale e professionale, guardando ai giovani in particolare, e alle donne e agli uomini di Leonardo
Ai ragazzi direi: non studiate per avere un lavoro o perché è giusto farlo, studiate per il lavoro che sognate, quello che vi incuriosisce e vi fa sorridere, quello per cui la mattina non vedete l’ora di alzarvi. Lasciatevi stupire!

Ai colleghi invece dico: tutti voi siete un mondo unico perché ognuno di voi è diverso nella sua essenza e questa preziosità va donata. Ogni giorno lavoriamo gli uni con gli altri, ricordiamoci di essere cellule con ruoli e funzioni diverse ma parte di un unico corpo. “Essere e sentirsi parte” allo stesso tempo. Agite, non subite.