Osservare il mare dallo Spazio: il contributo di SEonSE per la salvaguardia degli ecosistemi marini

Ne parliamo con Filippo Cristian Daffinà, SEonSE Product Manager di e-GEOS.

La tappa di giugno del calendario 2021 di Telespazio ed e-GEOS “Love Planet Earth” parte dagli antipodi per approfondire, attraverso una suggestiva immagine della Grande Barriera Corallina australiana, un aspetto fondamentale del futuro del nostro Pianeta, quello della salvaguardia degli ecosistemi marini, un tema che si lega all’obbiettivo n. 14 dell’Agenda 2030 dell’ONU: “Life below water”, ovvero la vita sott’acqua. 

25 giugno 2021

La Grande Barriera Corallina australiana è una delle poche meraviglie naturali visibili anche dallo Spazio. Un ecosistema ricchissimo, dal punto della biodiversità e paesaggistico, che si regge su un equilibrio molto delicato, quello dell’ambiento marino, da preservare. Gli oceani, che ricoprono i tre quarti della superficie terrestre, svolgono infatti un ruolo primario nella sostenibilità ambientale – in termini di produzione di ossigeno e assorbimento della CO2 - e nel sostentamento di una parte rilevante della popolazione – come fonti di cibo.

Great Barrier Reef, Australia. DEIMOS-2 Image © Deimos Image an UrtheCast Company (2020)
 

Calendario “Love Planet Earth” – Scatti associati al mese di giugno 2021

L’immagine satellitare della Grande Barriera Corallina australiana è associata a uno scatto d’autore di National Geographic che amplifica la bellezza della vita sott’acqua, cogliendo l’attimo in cui un banco di pesci Diagonal-banded Sweetlips si lascia trasportare dalle correnti.

L’osservazione satellitare può dare un contributo fondamentale nella tutela dei mari e degli ecosistemi e proprio per questo motivo, esploreremo oggi le applicazioni della piattaforma SEonSE (Smart Eyes on the SEas) sviluppata da e-GEOS per la sorveglianza marittima. Il nome stesso è esplicativo: “occhi astuti sui mari”, ovvero la tecnologia al servizio del Pianeta, intesa come fattore abilitante di sostenibilità. Un aspetto questo, che costituisce uno dei pilastri alla base del piano strategico “Be Tomorrow – Leonardo 2030” e del Piano di sostenibilità di Leonardo.

Ne parliamo con Filippo Cristian Daffinà, SEonSE Product Manager di e-GEOS.

In che modo i satelliti supportano lo sviluppo sostenibile del Pianeta?

I satelliti di osservazione della Terra hanno la caratteristica di riuscire a osservare qualsiasi area del mondo, più volte al giorno, fornendo un flusso costante di informazioni anche su aree remote che non sarebbero facilmente accessibili. Grazie alle costellazioni di satelliti radar come COSMO-SkyMed di prima e seconda generazione, SAOCOM (Satélite Argentino de Observación Con Microondas) o anche i satelliti del programma spaziale europee Copernicus Sentinel-1 e Sentinel-2 è possibile trasmettere dati che consentono di rilevare e caratterizzare le attività sulla superficie del mare. Anche per conto EMSA (European Maritime Safety Agency) e-GEOS e Telespazio svolgono attività di monitoraggio di aree sensibili in cui l’impatto dell’inquinamento ambientale avrebbe evidenti ricadute. Penso, ad esempio, alle aree dedicate all’allevamento dei pesci o a quelle caratterizzate da attività di estrazione petrolifera in mare. Gli oceani e i mari sono anche importantissime vie di comunicazione, soprattutto per le merci. Monitorare il loro trasporto e garantirne la sicurezza, significa avere il controllo dell’area, ridurre e contrastare le attività illecite e di contrabbando, combattere la pirateria e ridurre il più possibile le attività inquinanti, come il lavaggio delle cisterne interne delle petroliere usando l’acqua del mare, o dovute a incidenti in mare. Il satellite, inoltre, riesce a rilevare la presenza di pescherecci che stanno operando illegalmente in aree marine protette o la presenza di attività turistica non consentita.


Quali sono le peculiarità e i vantaggi della piattaforma SEonSE?

I servizi di sorveglianza marittima forniti da e-GEOS attraverso SEonSE riguardano diversi campi di applicazione. Grazie a un approccio multi-sensore SEonSE sfrutta dati acquisiti dai satelliti e li integra con quelli provenienti da stazioni di terra, da aerei, droni e sensori subacquei. Utilizzando tecniche e strumenti di big-data analytics e intelligenza artificiale, queste informazioni vengono sistematizzate per rilevare e caratterizzare gli eventi che si verificano in mare, come ad esempio comportamenti illeciti e potenziali rischi ambientali. Con SEonSE è, infatti, possibile individuare la presenza delle imbarcazioni e correlarne la rotta, identificarle evidenziando anche eventuali comportamenti sospetti, anche in assenza di trasmissione di dati di navigazione. Non solo: la piattaforma è in grado di elaborare e aggregare grossi volumi di dati, anche storici, per ricavare quelli che sono definiti ‘maritime patterns of life’, cioè i comportamenti abituali, le dinamiche consolidate in mare, per delineare e quantificare quali sono le Sea Line of Communication (SLOC), le cosiddette autostrade del mare, come ad esempio le regioni marittime dove si concentra il traffico in entrata e in uscita nel Mediterraneo. Questa operazione consente di definire quantitativamente e qualitativamente le dinamiche del traffico marittimo, rilevare e confrontare i trend in periodi differenti e quantificare l’impatto di eventi socio-economici (come ad esempio la pandemia dovuta al COVID-19) sul traffico marittimo. Il monitoraggio satellitare e le successive elaborazioni disponibili con SEonSE consentono, inoltre, di individuare e segnalare tempestivamente la presenza di imbarcazioni sia cooperanti (che trasmettono volontariamente la propria identità e le informazioni relative alla rotta) che non-cooperanti, le cosiddette ‘dark vessels’, navi potenzialmente coinvolte anche in attività illecite.


Rispetto a questo quali altri utilizzi ci sono per la piattaforma SEonSE?

SEonSE viene anche utilizzata per supportare le attività di ricerca e soccorso mediante rilevazione di macchie d’olio, non riconducibili ad attività di inquinamento e che possono essere classificate come potenziali indicatori di crash/accident site, cioè punti in cui si è verificato un incidente. Tale capacità consente di ridurre l’area delle operazioni, anche in condizioni metereologiche e ambientali avverse, che possono ritardare o rendere più complesse le attività di recupero e soccorso. La piattaforma trova campi di applicazione anche nello shipping e nella movimentazione delle merci, per fornire dati ai settori del trading e del brokeraggio. Viene usata, inoltre, in attività di sicurezza e di intelligence a protezione delle acque nazionali o per il controllo di infrastrutture sensibili come le piattaforme offshore, o per i cavi o le pipeline sottomarine. SEonSE genera analytics che possono essere utili ai decision maker che si occupano di politiche ambientali, turismo o regolamentazione. All’interno della piattaforma è possibile configurare delle regole di early warning che permettono di rilevare e notificare automaticamente eventi in mare che sono di specifico interesse per l’utente, riducendo notevolmente l’intervento manuale nelle attività di monitoraggio del traffico marittimo. Infine, e-GEOS collabora da alcuni anni con la Marina Militare italiana nell’ambito della campagna High North (HN). HN21 è innovazione tecnologica e ricerca per un oceano sostenibile, anche attraverso l’implementazione del programma ARNACOSKY (ARctic NAvigation with COSMO-SKYMed), progetto di ricerca congiunto tra l’Istituto Idrografico della Marina Militare (IIM) e la società e-GEOS per navigare in Artico al limite dei ghiacci prevedendo la migliore rotta in sicurezza, monitorando le dinamiche ambientali.


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