La filiera italiana dell'Aerospazio, della Difesa e della Sicurezza

Studio realizzato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con Leonardo

Studio realizzato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con Leonardo.

Roma  09 settembre 2018

Comprendere il valore per l’Italia dell’avere una filiera nazionale dell’Aerospazio, della Difesa e della Sicurezza (AD&S) competitiva e un attore industriale di livello internazionale, valutare il ruolo di Leonardo all’interno della filiera AD&S allargata e identificare le condizioni affinché possa agire da catalizzatore e acceleratore dello sviluppo industriale e tecnologico del sistema-Paese. Sono questi gli intenti principali della ricerca dal titolo “La filiera italiana dell’Aerospazio, della Difesa e della Sicurezza. Come creare sviluppo industriale, nuove competenze tecnologiche e crescita per il sistema-Paese”, realizzata da The European House – Ambrosetti in collaborazione con Leonardo, i cui risultati principali sono stati presentati nel corso della 44esima edizione del Forum “Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive”, che si è svolto a Villa D’Este di Cernobbio dal 7 al 9 settembre 2018. 
 
Lo studio spiega le ragioni che rendono l’Aerospazio, Difesa e Sicurezza (AD&S) strategico per il sistema Paese. Tra queste, il ruolo fondamentale che il settore assolve in ambiti-chiave per il funzionamento e lo sviluppo di ogni sistema territoriale – ponendo le condizioni per la sua sicurezza, stabilità e crescita – e il contributo al progresso scientifico e alla ricerca di nuove tecnologie. Il settore AD&S consente di generare know-how e innovazione tecnologica di frontiera, sul versante militare e civile (dual use), e agendo da volano di sviluppo – da monte a valle – lungo la filiera allargata dell’industry. La ricerca individua, nello specifico, sei ragioni principali per cui il settore AD&S è strategico:
 
  1. Difesa del Paese e sicurezza di cittadini, imprese, infrastrutture critiche e territorio.
  2. Strumento di influenza geopolitica e di promozione dell’immagine dei Paesi nel mondo.
  3. Sostegno all’export e alle strategie di internazionalizzazione del Paese.
  4. Attivazione di importanti investimenti in R&S e di occupazione qualificata.
  5. Supporto alla crescita, con una filiera di PMI specializzate e grandi player globali e high-tech.
  6. Sviluppo di tecnologie e prodotti con applicazioni duali, trasferendo benefici in altri settori.

Oltre a illustrare lo stato dell’arte del settore e a misurare il contributo di Leonardo al capitale territoriale (economico, sociale, cognitivo e ambientale) attraverso l’applicazione del modello dei “4 Capitali” di The European House – Ambrosetti, lo studio propone inoltre 9 indirizzi per poter valorizzare pienamente l’industria dell’AD&S in Italia e all’estero, rafforzarne la struttura e prepararla alle sfide che la attendono nei prossimi anni. Le 9 linee di azione riguardano:
 
  1. Promozione di un ruolo proattivo dell’Italia nell’integrazione e collaborazione tra i sistemi europei dell’AD&S.
  2. Adozione di una visione strategica pluriennale di lungo termine degli investimenti pubblici nella Difesa e Sicurezza.
  3. Sostegno all’internazionalizzazione del settore AD&S.
  4. Identificazione e gestione strategica delle competenze tecnologiche prioritarie per la Difesa e Sicurezza.
  5. Adozione di logiche di fornitura “di servizio” nel settore AD&S.
  6. Integrazione, aggregazione delle competenze e creazione di massa critica della filiera AD&S italiana e relativo coordinamento.
  7. Open Innovation e Venture Capital come strumenti per stimolare l’innovazione tecnologica e sostenere gli investimenti.
  8. Attrazione dei talenti e creazione di nuove skill per il settore AD&S.
  9. Sensibilizzazione del sistema-Paese sui temi di cybersecurity.
 
Fig. 1 - Visione d'insieme sulle 9 linee di indirizzo e proposte per l'industria AD&S in Italia e il legame con il ruolo strategico del settore. Fonte: Elaborazione The European House - Ambrosetti, 2018
 
 
Le seguenti proposte sono elaborate partendo dal riconoscimento dell’importanza strategica del settore AD&S per l’economia nazionale. L’Italia è nel ristretto numero di Paesi che vantano un settore AD&S solido e di lunga tradizione che, con 13,5 miliardi di Euro di fatturato nel 2016, si posiziona tra i primi 10 al mondo. La filiera AD&S italiana è composta da grandi multinazionali, una fitta rete di piccole e medie imprese, centri di ricerca e poli universitari di eccellenza diffusi su tutto il territorio nazionale che costituiscono la caratteristica distintiva e la forza del settore. Il nostro Paese, inoltre, è quinto nell’area OCSE per spesa in R&S sul totale del valore aggiunto (21,9%). 
 

La frammentarietà del comparto espone tuttavia l’Europa e l’Italia ad una posizione di debolezza nel confronto con gli Stati Uniti o con alcuni Paesi emergenti, sempre più competitivi. 

Per mantenere le capacità e competenze costruite nel tempo, il Paese è chiamato quindi ad adottare una prospettiva oltre i confini nazionali, che può trovare un sostegno adeguato solo con la partecipazione a programmi multi-laterali di cooperazione, in particolare in ambito europeo (e.g. PESCO, Agenzia Europea per la Difesa, Agenzia Spaziale Europea). È necessario inoltre un costante e adeguato investimento, per alimentare le attività di ricerca e la cultura dell’innovazione.
 

“La dettagliata analisi che lo studio ha realizzato sulla filiera nazionale dell’AD&S conferma il ruolo-chiave del nostro Gruppo, quale catalizzatore e acceleratore dello sviluppo tecnologico e industriale per l’intero sistema-Paese”, ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Leonardo Alessandro Profumo nella prefazione del  volume. Con circa 29.000 occupati in Italia, ogni 100 addetti di Leonardo ne vengono attivati 260 nell’economia nazionale. Quest’ultimo dato, considerato insieme all’indotto di 4.000 imprese sul territorio italiano (di cui circa il 70% PMI), rende di fatto il settore AD&S secondo solo all’automotive in termini di dimensioni complessive. La sola Leonardo, con il proprio business, contribuisce a circa un quarto dell’export manifatturiero high-tech.
 

In sintesi lo studio mette in luce come – al fine di massimizzare il contributo del settore AD&S allo sviluppo di nuove competenze e alla crescita del sistema-Paese – occorra: (i) adottare una visione e prospettiva di posizionamento strategico a lungo termine, che valorizzi l’industria nazionale dell’AD&S quale strumento a supporto della politica estera e delle relazioni diplomatiche, (ii) garantire un’adeguata presenza dell’Italia nei programmi di cooperazione e (iii) contribuire proattivamente all’identificazione di requisiti comuni per il procurement europeo. Solo così si potrà innescare un processo di consolidamento dell’industria AD&S continentale, a cui il nostro Paese – con il contributo di Leonardo e delle altre aziende della filiera – deve partecipare con un ruolo-chiave, facendo leva sul solido bacino di competenze e tecnologie sviluppate e sul sostegno delle Istituzioni nazionali.
 
 

I 10 Punti più importanti del Rapporto

 

1) Il settore Aerospazio, Difesa e Sicurezza (AD&S) è strategico per ogni sistema-Paese

Il settore AD&S svolge un ruolo fondamentale in ambiti-chiave per il
funzionamento e lo sviluppo di ogni sistema territoriale, in quanto pone le
condizioni per la sua sicurezza, stabilità e crescita. In particolare, sono sei le ragioni
per cui il settore AD&S è strategico:

A. Garantisce, attraverso i suoi prodotti e soluzioni, la difesa del Paese e la sicurezza dei cittadini, delle imprese, delle infrastrutture critiche e del territorio, assicurando la continuità delle attività economiche e la prevenzione e gestione delle emergenze.

B. Agendo da strumento di influenza geopolitica la reputazione del Paese e favorisce accordi di vendita e di cooperazione internazionale con altri Governi.

C. Sostiene le esportazioni sui mercati esteri e le strategie-Paese di internazionalizzazione.

D. È un’industria “innovation driven” e ad alta intensità di capitale, tecnologia e conoscenza che attiva importanti investimenti in Ricerca e Sviluppo e occupazione qualificata.

E. È un rilevante settore industriale, a supporto della crescita, con una filiera integrata di PMI specializzate e grandi player globali e high-tech, fortemente interrelata e con effetti su diversi settori dell’economia.

F. Sviluppa tecnologie e prodotti con applicazioni duali, abilitando meccanismi di trasferimento e benefici diffusi in altri settori.

 

2) Il settore AD&S genera un importante valore economico-sociale e scientifico-tecnologico

A livello globale, l’industria AD&S genera un fatturato di 925,7 miliardi di Euro,
con gli Stati Uniti d’America e l’Europa che, insieme, contribuiscono per quasi il
70% del totale. Solo in Europa, il settore AD&S impiega circa 862.000 occupati, in
aumento del 2,7% medio annuo tra il 2008 e il 2017, a fronte di una crescita del
5,5% del fatturato nello stesso periodo.

Il settore contribuisce in modo significativo al progresso scientifico, classificandosi tra i primi 10 comparti industriali per investimenti in Ricerca e Sviluppo nel mondo: numerose innovazioni e soluzioni tecnologiche introdotte inizialmente nella Difesa hanno trovato applicazione diffusa in diversi ambiti della vita quotidiana, facilitando e migliorando alcune attività che ora caratterizzano il nostro stile di vita. L’Aerospazio, inoltre, è il 1° settore per incidenza della R&S sul valore aggiunto (18,2%) nei Paesi OCSE, davanti ad Elettronica e Ottica e a Farmaceutica.

 

3) Tre megatrend globali sosterranno lo sviluppo del settore AD&S nei  prossimi anni:

  • Sicurezza e geopolitica: crescente instabilità geopolitica in diverse aree del mondo (Medio Oriente, Nord Africa e Africa Subsahariana), con il numero di migranti internazionali che ha raggiunto il record storico di 258 milioni dipersone nel 2017 (+50% rispetto al 2000).
  • Globalizzazione dell’economia: tutte le aree del mondo stanno attraversando una fase di crescita sostenuta e aumenta il livello di globalizzazione in termini di flussi di persone e merci.
  • Nuove tecnologie: l’industria AD&S è influenzata dall’introduzione di nuove tecnologie e, più di altri, si presta ad adottare innovazioni di frontiera da applicare ad altri settori.

Queste dinamiche inducono la maggior parte dei Paesi ad aumentare i budget stanziati per la Difesa (in particolare, in Asia, Africa e Medio Oriente). Anche l’Europa ha previsto un incremento degli investimenti per rafforzare il settore AD&S, stanziando per il periodo 2021-2027 risorse aggiuntive rispetto a quelle degli Stati Membri, ad esempio, con il raddoppio del Fondo per la Sicurezza Interna (a 2,5 miliardi di Euro) e gli stanziamenti per il Fondo Europeo per la Difesa (13miliardi di Euro) e il nuovo Programma Spaziale Europeo (16 miliardi di Euro).

 

4) L’Italia occupa una posizione di prestigio nel settore AD&S globale, grazie alle capacità industriali e tecnologiche di una filiera nazionaleche esprime un importante valore strategico

Il settore AD&S italiano è tra i primi 10 al mondo e ha permesso al Paese di raggiungere alcuni primati importanti a livello internazionale (1° Paese al mondo ad avere un convertiplano ad uso civile in via di certificazione e tra i primi ad aver condotto attività operative congiunte tra velivoli pilotati e uncrewed; 3° Paese al mondo a lanciare un satellite in orbita; oltre il 50% del volume pressurizzato del modulo internazionale della Stazione Spaziale Internazionale è stato realizzato in Italia).
Nel 2016, il fatturato del settore AD&S in Italia è stato di oltre 13,5 miliardi di Euro, per il 69,4% destinato all’export, e con un contributo al valore aggiunto nazionale di circa 4,4 miliardi di Euro. L’industria AD&S italiana occupa 45.000 persone e, considerando anche l’occupazione indiretta e indotta, coinvolge oltre 159.000 persone.
Detenere una filiera sviluppata, con un’azienda leader affermata nel settore globale
AD&S, rappresenta un valore strategico fondamentale in quanto:

  • Contribuisce a rappresentare il Paese a livello internazionale e favorisce alleanze geopolitiche in aree sensibili e critiche del mondo.
  • Aumenta lo sviluppo di competenze tecnologiche strategiche sul territorio attraverso l’attivazione di un network internazionale altamente qualificato.
  • È un asset fondamentale per garantire la sicurezza del territorio, la gestione delle emergenze e il monitoraggio delle infrastrutture critiche.

5) Leonardo è tra le principali aziende manifatturiere italiane e del settore AD&S globale e genera valore per il sistema-Paese, attivando una importante filiera di imprese lungo tutto il territorio nazionale

Con un fatturato di 11,5 miliardi di Euro nel 2017, Leonardo è l’azienda leader del settore AD&S in Italia, 10° a livello globale e 5° in Europa. È inoltre uno dei principali operatori industriali del Paese: il Gruppo si posiziona 2° tra le aziende manifatturiere e 5° tra le aziende industriali e di servizi in Italia.

La dimensione internazionale è fondamentale per lo sviluppo del Gruppo, che contribuisce in maniera rilevante al surplus commerciale del Paese grazie ad esportazioni ad alto contenuto tecnologico: con il 78% di valore della produzione in Italia esportato, Leonardo genera il 18% dell’export manifatturiero hightech del Paese e contribuisce per l’1,3% all’export nazionale.

Il Gruppo alimenta il tessuto industriale del Paese attivando una filiera composta da circa 4.000 imprese, di cui circa il 70% PMI, con acquisti per 3,7 miliardi di Euro nel 2017.

Leonardo è inoltre un top spender nella R&S: nel 2017, ha investito in Ricerca e Sviluppo oltre 1,5 miliardi di Euro (di cui 1,2 in Italia), posizionandosi al 4° posto nel settore AD&S internazionale e al 1° posto tra le aziende manifatturiere italiane.

 

6) Leonardo contribuisce, grazie alle proprie soluzioni tecnologiche, a migliorare la sicurezza delle persone e ad attivare occupazione  altamente qualificata e con elevate competenze tecnologiche

L’offerta tecnologica di Leonardo permette di: a) aumentare la sicurezza delle persone e garantire il presidio del territorio e dei suoi attori-chiave; b) prevenire e gestire le emergenze; c) garantire la sicurezza delle infrastrutture critiche.

Al 2017, Leonardo conta 45.134 dipendenti, di cui 28.892 in Italia (pari al 64% del totale) che la posizionano come la 2° azienda manifatturiera per contributo all’occupazione su base nazionale. Di questi, il 71% possiede un titolo di studio in discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), un valore 3,5 volte superiore alla media italiana (20,2%).

A livello nazionale, le attività di Leonardo si dispiegano in 48 siti industriali, prevalentemente concentrati in 7 Regioni italiane (Lombardia, Lazio, Campania, Piemonte, Puglia, Liguria e Toscana), con il 54% dei dipendenti di Leonardo localizzati nell’Italia centro-meridionale. L’incidenza dei dipendenti di Leonardo sul totale degli occupati nella manifattura ad alta tecnologia è particolarmente elevata in Italia (soprattutto nel Mezzogiorno, dove la quota percentuale raggiunge quasi il 29%).

 

7) Leonardo contribuisce a potenziare l’ecosistema dell’innovazione italiano attraverso gli investimenti in R&S e la valorizzazione di risorse di talento ad elevata preparazione scientifica

Nel 2018, Leonardo impiega 9.000 dipendenti nell’attività di R&S, pari a circa il 20% degli addetti complessivi. Di questi, 6.200 sono basati in Italia e rappresentano quasi il 7% degli addetti alla R&S del settore manifatturiero italiano e circa il 10% degli addetti impiegati nei settori a medio-alta tecnologia operanti sul territorio nazionale.

Leonardo ha sviluppato un solido network con enti di ricerca, università e PMI ed
è sempre più orientata verso un “ecosistema dell’innovazione” basato sull’implementazione di iniziative di Ricerca e Sviluppo tecnologico in ottica di Open Innovation: l’azienda ha avviato oltre 200 progetti e attivato partnership di ricerca con 93 università e centri di ricerca in tutto il mondo, di cui 48 in Italia(circa il 40% delle università italiane).

 

8) Leonardo si impegna a contenere le ricadute dirette della propria attività economica sull’ecosistema ambientale in cui opera e sviluppa soluzioni tecnologiche in grado di generare benefici ambientali

Coerentemente con i propri valori aziendali e con gli obiettivi definiti dalle recenti policy ambientali, Leonardo ha migliorato le proprie performance ambientali dirette, a fronte di 54 milioni di Euro in investimenti ambientali nel 2017 e circa 100 milioni di Euro nel triennio 2015-2017 in Italia. In particolare:

  • Diminuzione dei consumi energetici (-0,2% rispetto al 2016) e di elettricità (-1,1%, in controtendenza rispetto alla media del settore manifatturiero nazionale) e incremento di energia utilizzata proveniente da fonti rinnovabili (a livello di Gruppo, da 0% a 35,4% dei consumi energetici totali tra 2010 e 2017).
  • Diminuzione delle emissioni di CO2 del 45% a livello di Gruppo negli ultimi 8 anni (2010-2017), a fronte del -21% registrato dalla manifattura italiana4. Solo nel biennio 2016-2017 questo ha consentito di evitare da 1 a 5,8 milioni di Euro di danni economici (costi sociali) causati dalle esternalità negative della CO2.
  • Diminuzione dei rifiuti prodotti (-11,5% rispetto al 2016) e incremento dei rifiuti recuperati (+16,5%), pari al 50,4% sul totale.
  • Diminuzione dei prelievi idrici (-12,6% dal 2015 al 2017) e miglioramento dell’efficienza idrica (-1,5% di volumi idrici prelevati sul valore della produzione dal 2015 al 2017) a livello di Gruppo.

Leonardo, inoltre, sviluppa soluzioni che riconducono a benefici ambientali, tra cui: a) tecnologie efficienti che riducono l’impatto ambientale nella fase di utilizzo da parte del cliente (ad esempio, aerostrutture in fibra di carbonio); b) iniziative volte a ridurre l’utilizzo dei prodotti ad alto impatto ambientale attraverso una transizione da prodotto a servizio (ad esempio, programmi di training virtuale); c) tecnologie abilitanti la gestione del ambiamento climatico (ad esempio, tecnologie di monitoraggio terrestre e meteorologico); d) innovazioni che estendono il ciclo di vita del prodotto (ad esempio, upgrade dei sistemi di bordo).

 

9) I principali Paesi attivi nell’AD&S hanno definito strategie e policy per sostenere e creare una solida base per lo sviluppo del settore nei prossimi anni

L’industria AD&S esprime un valore che va oltre quello puramente economico per il sistema industriale di un Paese, ma assume anche una forte valenza di tipo geopolitico e strategico, abilitando la costruzione di relazioni solide e di lungo termine con altri Paesi. Per tale ragione, i principali Paesi sviluppati o in via di sviluppo hanno adottato policy specifiche per garantire la propria capacità di difesa in futuro, sviluppare l’industria nazionale e mantenere (o creare ex novo) competenze distintive in alcuni ambiti del settore AD&S, definendo, in alcuni casi, una visione specifica a medio-lungo termine.

L’analisi di 15 mercati benchmark nel mondo mostra alcuni elementi invarianti alla
base delle strategie nazionali di supporto all’industria AD&S:

  1. Accordi Government-to-Government (G2G) quali strumenti per il sostegno alle esportazioni degli equipaggiamenti per la Difesa e per la creazione di relazioni strategiche di lungo termine tra Paesi.
  2. Programmi di Ricerca e Sviluppo come strumenti per incentivare la formazione di nuove competenze tecnologiche strategiche.
  3. Visione strategica e di lungo periodo da parte dei Governi nazionali, tenendo conto delle necessità dell’industria nel processo di definizione dello sviluppo futuro del settore AD&S.
  4. Collaborazioni internazionali come canale privilegiato per lo sviluppo di prodotti e soluzioni ad elevato contenuto tecnologico e innovativo.

10) Sono 9 le linee d’azione e proposte per rafforzare il settore AD&S in Italia e prepararlo alle future sfide globali

  1. Promuovere un ruolo proattivo dell’Italia nell’integrazione e collaborazione trai sistemi europei dell’AD&S.
  2. Adottare una visione strategica pluriennale di lungo termine degli investimenti pubblici nella Difesa e Sicurezza.
  3. Sostenere l’internazionalizzazione del settore AD&S.
  4. Identificare e gestire a livello strategico le competenze tecnologiche prioritarieper la Difesa e Sicurezza.
  5. Adottare logiche di fornitura “di servizio” nel settore AD&S.
  6. Integrare e aggregare le competenze, creare massa critica della filiera AD&S italiana e garantire il relativo coordinamento.
  7. Utilizzare Open Innovation e Venture Capital come strumenti per stimolare l’innovazione tecnologica e sostenere gli investimenti.
  8. Attrarre i talenti e creare nuove skill per il settore AD&S.
  9. Sensibilizzazione del sistema-Paese sui temi di cybersecurity.

 LEGGI LO STUDIO