GIADA analizza le polveri della cometa

Prosegue il viaggio di Rosetta nella sua missione di esplorazione della cometa 67P Churyumov-Gerasimenko, che al momento si trova a soli 277 milioni di chilometri dal Sole. Protagonista della missione scientifica in questi giorni è lo strumento GIADA – Grain Impact Analyser and Dust Accumulator – di progettazione e realizzazione Selex ES.

Roma  20 aprile 2015

Prosegue il viaggio della sonda Rosetta nella sua missione di esplorazione della cometa 67P Churyumov-Gerasimenko, che al momento si trova a soli 277 milioni di chilometri dal Sole.

Dopo lo storico “accometaggio” del 12 novembre 2014, il lander Philae si è “addormentato”; è cioè entrato in ibernazione in attesa di ricevere nuovi impulsi dal Sole, appena le traiettorie della cometa lo permetteranno. Nel frattempo, continuano le attività di analisi con gli strumenti a bordo della sonda.

 

Numerosi i dati che sono stati raccolti, come quelli ad esempio che hanno dimostrato che il nucleo della cometa 67P non ha un campo magnetico. Intanto, nell’attesa del  “risveglio” di Philae,  il protagonista della missione scientifica in questi giorni è lo strumento GIADA – Grain Impact Analyser and Dust Accumulator – di progettazione e realizzazione Selex ES.

 

Si tratta di un sofisticato strumento che ha il compito di analizzare le polveri e le particelle nella chioma, che si sta formando attorno al nucleo della cometa nel suo progressivo avvicinamento al Sole. In realtà lo strumento GIADA è operativo da alcuni mesi e, ad agosto 2014, aveva già raccolto oltre 70 grani di questa polvere, grandi da un millesimo ad un decimo di millimetro, analizzandone le proprietà fisiche e dinamiche, la relazione fra gas e materia granulosa e la velocità delle particelle stesse.

A gennaio 2015, lo strumento ha contato circa 850 particelle, identificando due tipi di polvere: una formata da grani compatti e l’altra costituita da frammenti a bassissima densità. Questo secondo tipo di polvere cometaria, attraverso le analisi di GIADA, fornisce la spiegazione al fenomeno della frammentazione delle particelle e rivela la presenza di un tipo di polvere la cui origine potrebbe essere ricercata nel lontano passato del nostro Sistema Solare.

 

GIADA continuerà a fornirne questo tipo d’informazioni e risultati fino a dicembre 2015, momento in cui, dopo aver raggiunto la distanza minima della cometa dal Sole ad agosto, la missione nominale di Rosetta sarà conclusa.

 

La tecnologia Selex ES accompagna la missione Rosetta in tutte le sue fasi contribuendo all’interpretazione dei misteri delle comete, grazie anche alle misurazioni di altri strumenti presenti sia nella sonda che nel lander Philae.

 

Nelle ultime settimane, la camera di navigazione - NAV-CAM - ha permesso di rilevare immagini ad alta risoluzione nelle fasi di rivoluzione della sonda intorno alla cometa, regalandoci spettacolari foto di questo straordinario viaggio e rivelando anche l’aumento della quantità di polveri emesse negli ultimi sei mesi.

 

VIRTIS – Visible and Infreared Thermal Imaging Spectrometer –  lo strumento che osserva e determina la composizione delle sostanze solide del nucleo della cometa e ne traccia le caratteristiche termiche ha ricavato dettagliate informazioni sulla composizione del nucleo della cometa, attraverso l’analisi degli spettri ottenuti durante le osservazioni che si sono svolte tra agosto e dicembre.

 

Grazie alle informazione acquisite sulla bassa riflettenza di 67P, VIRTIS ha dimostrato che la presenza di ghiaccio d’acqua negli strati più superficiali del nucleo della cometa è estremamente limitata o assente. Ciò non significa necessariamente che la cometa non sia ricca d’acqua, ma soltanto che i primi strati (all’incirca di un millimetro o poco più di spessore) non contengono ghiaccio , particolarità legata alla storia evolutiva recente della cometa.