Smart Working, ecco le buone pratiche per la sicurezza digitale. Da Leonardo 12 regole per tutte le aziende.

20 marzo 2020

Tra gli effetti dell’emergenza Coronavirus, sul mondo del lavoro e sulla vita ed organizzazione delle aziende, al primo posto c’è sicuramente il fondamentale ricorso massiccio al lavoro agile, lo smart working. Non semplicemente la trasposizione, da remoto, degli impegni giornalieri lavorativi del singolo ma la piena applicazione di un sistema complesso di interazione digitale, al di fuori del perimetro interno delle aziende o della stessa pubblica amministrazione. E dunque al di fuori delle policy e dei protocolli di sicurezza informatica pensati invece per un ambiente a perimetro chiuso. Tanti vantaggi, in primis la risposta all’esigenza di isolamento dettata dalla lotta al contagio diffuso. Ma anche molti punti di fragilità e vulnerabilità, in  uno schema che vede coinvolte tanto le aziende quanto gli utenti, gli smart worker. Spesso protagonisti inconsapevoli dell’apertura di “brecce” nei sistemi informatici aziendali, laddove i criminali sono invece in perenne agguato.

E’ la fotografia di questo momento, che invita ad essere pienamente consapevoli dei rischi che una implementazione non protetta dello smart working può provocare. Ed allo stesso tempo richiama alla responsabilità, per chi come Leonardo ha nel suo stesso Dna la massima attenzione alle procedure di sicurezza, di mettere tutta la propria esperienza, in particolare, nel campo della  cyber security, a disposizione non solo dei propri clienti, nazionali ed internazionali, ma di aziende grandi, medie e piccole. Così come, in una seconda fase, degli stessi utenti. Nasce in questo senso la volontà di Leonardo di predisporre in forma sintetica alcune indicazioni su come costruire in maniera sicura, con rapidità e profondità, quel perimetro esterno che è il telelavoro. In sintesi, ecco le buone pratiche per la sicurezza digitale, un dodecalogo che spiega cosa possono fare le aziende per irrobustire la difesa del proprio ambiente cyber e allo stesso tempo favorire al massimo la piena funzionalità dello smart working.

Parole d’ordine consapevolezza e corretta informazione sui comportamenti rischiosi e su quelli virtuosi, per un insieme di regole che valgono sì sempre ma, in queste settimane, valgono ancora di più.