Riflettori puntati sugli Eurofighter del 36° Stormo

Base aerea di Gioia del Colle (Bari). E' una mattina decisamente tranquilla quando presso la Sala Operativa suona l'allarme: ordine di decollo immediato, scramble! I due piloti di turno, già pronti ed equipaggiati con tuta anti-G, scattano di corsa verso gli shelter dove sono ricoverati gli Eurofighter già "pre-volati".

Leonardo  02 settembre 2018

Base aerea di Gioia del Colle (Bari). E’ una mattina decisamente tranquilla quando presso la Sala Operativa suona l’allarme: ordine di decollo immediato, scramble! I due piloti di turno, già pronti ed equipaggiati con tuta anti-G, scattano di corsa verso gli shelter dove sono ricoverati gli Eurofighter già “pre-volati”. Dopo pochi minuti i due caccia decollano in appena 500 metri sotto la spinta del postbruciatore, raggiungono molto velocemente il “target” ed effettuano l’intercettazione. Una volta identificati, i velivoli “intrusi” non rispondono alle chiamate e i due Eurofighter sono costretti a scortarli fino all’atterraggio. Questo è quello che è accaduto nel corso di un’esercitazione svoltasi pochi mesi fa nella base aerea pugliese di Gioia del Colle, sede del 36° Stormo dell’Aeronautica Militare.

Decollo sotto la massima spinta dei motori garantita dall’uso del post bruciatore

Uno Stormo in continuo movimento

Il Servizio di Sorveglianza dello Spazio Aereo nazionale (SSSA) viene garantito dai velivoli dell’Aeronautica 365 giorni l’anno, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. “Il Reparto è impegnato in attività operativa e addestrativa praticamente senza soluzione di continuità in Italia e all’estero” spiega il Col. Emanuele Spigolon, neo Comandante del 36° Stormo “innanzitutto per garantire il servizio di allarme da Gioia del Colle e a rotazione anche da Istrana, nonché per fornire supporto tecnico e velivoli rischierati a Trapani”.

Operazione “Baltic Eagle” di difesa dello spazio aereo dei Paesi Baltici
(Copyright Aeronautica Militare italiana)

Nei mesi scorsi gli Eurofighter dello Stormo hanno attraversato l’Atlantico in supporto della trasvolata del primo F-35B italiano e hanno partecipato alla complessa campagna di test e valutazione operativa “Blazing Shield” a China Lake in California, dedicata anche alle capacità di autoprotezione del velivolo. Dopo l’Islanda e la Bulgaria nel 2017, quest’anno lo Stormo è stato impegnato nell’operazione “Baltic Eagle” di difesa dello spazio aereo dei Paesi Baltici con i velivoli schierati fino ad aprile presso la base aerea di Amari, in Estonia. “Si è operato 7 giorni su 7, H24, con 120 uomini, anche in condizioni metereologiche difficili”, aggiunge il Col.Spigolon.

Nei primi mesi del 2018 l’Aeronautica Militare ha assicurato la difesa aerea di ben 6 nazioni contemporaneamente: oltre ad Estonia, Lituania, Lettonia e Italia, gli Eurofighter, infatti, garantiscono anche la copertura degli spazi aerei delle vicine Slovenia (permanente) e Albania (a rotazione con la Grecia), membri NATO privi di difesa aerea autonoma. “La piattaforma è molto efficace, la flotta ha una disponibilità operativa che arriva al 75%”, conferma il Col. Spigolon, ribadendo come l’Eurofighter abbia ormai raggiunto un eccellente livello di maturità.

Leonardo e gli Eurofighter per la Polonia

A Leonardo è stata assegnata la leadership della campagna commerciale dell’Eurofighter in Polonia. Si tratta di un’opportunità di grande interesse per l’Azienda alla luce dei recenti successi nel settore dei trainer (M-346) e anche in considerazione della presenza molto radicata di Leonardo nel Paese.

Con il programma chiamato “Harpia”, l’Aeronautica polacca ha infatti la necessità di sostituire gli ormai obsoleti MiG-29 e Su-22 di produzione sovietica con moderni velivoli multiruolo. Se la scelta dovesse cadere sull’Eurofighter, Leonardo potrà offrire alla Polonia cooperazioni industriali, pacchetti di lavoro e la partecipazione a programmi di sviluppo, inclusa l’integrazione di armamenti specifici, se richiesti. La Polonia usufruirebbe, inoltre, dell’evoluzione continua e dei costanti aggiornamenti previsti dagli attuali 9 clienti del caccia europeo.

L’Eurofighter Typhoon in volo

Gli oltre 540 Eurofighter in servizio - sui 623 ordinati - ad oggi hanno accumulato quasi 500.000 ore di volo e prendono regolarmente parte ad operazioni reali.

Il worksharing del complesso programma di collaborazione europeo vede Leonardo responsabile per la produzione di tutte le semiali sinistre, complete di sistemi installati, tutte le sezioni posteriori di fusoliera, progettate insieme alla BAE Systems inglese, alcune superfici mobili e piloni sub-alari per i carichi, i raccordi ala-fusoliera e la carenatura in titanio dei motori. Sono stati progettati e integrati anche importanti sistemi di bordo (gestione dei carichi, navigazione, controllo del volo, display nel cockpit) e si è lavorato per l’integrazione con il velivolo dell’intero sistema d’arma e di propulsione. 

“Il cockpit del velivolo è molto confortevole” sottolinea un esperto pilota istruttore del 36° Stormo “infatti non ci sono limitazioni di durata delle missioni e questo è un fattore decisamente importante. Rispetto ai velivoli di generazione precedente, l’Eurofighter consente di fondere i dati di missione in modo automatico, fornendo una completa consapevolezza della situazione al pilota che può quindi concentrarsi maggiormente sulla missione”.

Molto importante è il contributo nello sviluppo e produzione dell’avionica e dei sensori principali del velivolo da parte della Divisione Sistemi Avionici e Spaziali, in particolare il radar Captor-E, il sistema passivo ad infrarossi PIRATE, il sistema di auto-protezione DASS (Defensive Aids Sub-System) e sistemi di comunicazione e IFF (Identification Friend or Foe) con il coinvolgimento di diversi siti produttivi in Italia e in Gran Bretagna.

Addestramento congiunto con gli M-346

L’M-346 supporta costantemente l’addestramento dei piloti di Eurofighter e grazie al sistema di simulazione tattica di bordo, consente di simulare intercettazioni oltre la portata visiva. Può lavorare via link con gli Eurofighter grazie all’impiego di pod dedicati, che permettono di registrare e controllare, in tempo reale, tutti i parametri di volo.

Con una flotta di 18 velivoli presso il 61° Stormo di Lecce e syllabus consolidati per l’addestramento avanzato e pre-operativo, gli M-346 si integrano perfettamente con i reparti di Eurofighter, ricoprendo in modo molto efficace anche il ruolo di “avversario” simulato, come confermato dai piloti del 36° Stormo. Consentendo di “scaricare” un buon numero di ore di volo sugli M-346, infatti, si massimizza l’efficacia addestrativa e si riducono significativamente i costi.

Gli esperti piloti istruttori del 61° Stormo di Lecce impiegano l’M-346 nel ruolo di avversario

Con la rinnovata fiducia da parte della Polonia, grazie al secondo ordine per l’M-346, entrato in servizio presso la Scuola di Volo sulla base di Déblin, l’integrazione fra i due velivoli prodotti da Leonardo rappresenterà certamente un elemento importante a supporto di un’eventuale scelta polacca in favore dell’Eurofighter.

Simulazione ai massimi livelli

A Gioia del Colle sono presenti due simulatori di volo FMS ASTA (Full Mission Simulator - Aircrew Synthetic Training Aids) collegati via link, e alcuni E-ACPT (Enhanced Aircrew Cockpit Procedure Trainer), dove è possibile simulare tutte le procedure di emergenza e non solo. Qui, il personale dell’Aeronautica Militare e quello di Leonardo lavorano a stretto contatto. 

Simulatore dell’Eurofighter (copyright Eurofighter/Geoffrey Lee)

Come spiega il Col. Spigolon “Abbiamo iniziato a ‘federare’ i simulatori di volo ed è quindi possibile volare missioni congiunte utilizzando i simulatori di Gioia del Colle, Grosseto (Eurofighter) e Lecce (M-346) contemporaneamente collegati via data link, per ottenere il massimo ritorno addestrativo, come avvenuto durante la recente esercitazione NATO Spartan Alliance 2018”.