La centralità del dato, il petrolio del futuro

07 novembre 2022

Il dato è oggi centrale e strategico, per cui deve essere protetto e gestito attraverso interfacce digitali per estrarne il massimo valore possibile. Se il dato è il petrolio del futuro, saper gestire l’informazione digitale attraverso la raccolta, l’elaborazione e il suo utilizzo, diventa il reale vantaggio competitivo. Ne parla in un’ampia pagina del Corriere della Sera, Franco Ongaro, Chief Technology and Innovation Officer di Leonardo. Un focus a 360° sulla rivoluzione digitale che tocca anche temi relativi alla strategia europea a difesa del dato e le iniziative specifiche, come il Chips Act, nate per rafforzare la leadership tecnologica dell'Europa e raccontate da Carlo Cavazzoni, Head of Computational R&D di Leonardo. 

La convergenza tra dimensione reale e digitale sta creando un continuum che rende strategica la cultura del data driven. Ciò che accomuna smart cities, servizi pubblici efficienti o trasformazione industriale e tecnologica è infatti la centralità del dato, considerato come il petrolio del futuro, da gestire e proteggere per estrarne il massimo valore possibile e trarne un reale vantaggio competitivo. Estrarre valore dai dati significa guidare la riorganizzazione dei processi produttivi e accelerare lo sviluppo tecnologico, adottando un’ottica multi-dominio e garantendo la sicurezza cibernetica dei propri prodotti e servizi. La velocità con cui questo passaggio sta avvenendo non ha precedenti nella storia moderna, basti pensare che i dati raccolti negli ultimi 18 mesi equivalgono a quelli raccolti nell’intera storia dell’umanità. Una crescita destinata ad aumentare in futuro, come evidenziano recenti stime secondo cui, nel 2027, i Big Data Analytics supereranno la soglia dei 100 miliardi di dollari.

 

 

Di questo ed altro ha parlato in un’intervista al Corriere della Sera Franco Ongaro, Chief Technology and Innovation Officer di Leonardo: “Estrarre valore dai dati significa guidare la riorganizzazione dei processi produttivi e accelerare lo sviluppo tecnologico, adottando un’ottica multi-dominio e garantendo la sicurezza cibernetica dei propri prodotti e servizi”.

Leonardo, investimenti in infrastrutture e Ricerca & Sviluppo

Leonardo sta puntando sulla convergenza fra manifattura e digitale come fattore di trasformazione dei modelli di produzione e progettazione. Questa strategia è perseguita con investimenti in nuove infrastrutture come il supercomputer davinci-1, tra i più potenti HPC dell’AD&S a livello globale, in grado di compiere 5 milioni di miliardi di operazioni al secondo, e favorire la digitalizzazione industriale.

200

200

server
installati presso Torre Fiumara a Genova

5

5

milioni di miliardi
di operazioni al secondo

20

20

milioni
di gigabyte di memoria

20

20

ricercatori
impegnati al suo funzionamento

Tra i più potenti HPC del settore AD&S a livello globale

Con la stessa logica Leonardo ha incrementato gli investimenti in Ricerca & Sviluppo, che nel 2021 ammontano a 1,8 miliardi di euro, in crescita del 16,9% sull’anno precedente. Oggi Leonardo collabora con più di 90 centri di ricerca e Università a livello globale, ha attivato circa 50 PHD e ha lanciato nel 2020 i Leonardo Labs, un network di laboratori dedicati allo sviluppo di tecnologie innovative attualmente impegnato in 120 progetti con un organico di oltre 130 ricercatori, che arriveranno a 200 entro il 2023.

I numeri dell’innovazione di Leonardo

persone

9.600

persone
dedicate alle attività di Ricerca & Sviluppo

Laboratori

11

Leonardo labs
per lo sviluppo di tecnologie innovative

Joint labs

4

Joint lab
con partner industriali e istituzionali

davinci-1

davinci-1

supercomputer
tra i più potenti al mondo nel settore AD&S

investimenti in Ricerca e Sviluppo

€1,8 MLD

investiti in Ricerca e Sviluppo nel 2021

Dipendenti

62%

dipendenti
con titolo di studio STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics)

9

9

aree di ricerca tecnologica

90

90

tra università e ricercatori coinvolti

20

20

petabyte di storage

Dallo Spazio i dati per migliorare la qualità di vita

In Leonardo una delle principali fonti di informazione è lo Spazio da cui, grazie ai satelliti, è possibile acquisire dati fondamentali per orientarsi, analizzare la composizione chimico-fisica di un’area o di un oggetto, monitorare autostrade, reti idriche ed energetiche, impianti produttivi ma anche beni culturali, edifici e asset di diverso tipo. La corretta gestione e valorizzazione di questi dati diviene fondamentale anche in ottica ambientale, per assicurare una maggiore tutela del Pianeta. Dall’integrazione dei dati raccolti al suolo o via satellite e da modelli numerici, inoltre, è possibile realizzare gemelli digitali di oggetti, infrastrutture, elementi naturali fino alla Terra intera, con prospettive scientifiche in costante evoluzione. Con l’aggiunta di algoritmi d’intelligenza artificiale, le funzionalità del digital twin si estendono alla capacità di progettare azioni preventive per correggerne o influenzarne l’evoluzione.

>50%

>50%

del volume abitabile della Stazione Spaziale Internazionale, realizzato da Thales Alenia Space

>50

>50

orologi atomici a bordo della costellazione Galileo

>2 mln

>2 mln

di immagini radar acquisite dalla costellazione COSMO-SkyMed dell’ASI e del Ministero della Difesa italiano

>170

>170

antenne operative nel Centro Spaziale del Fucino di Telespazio

Lo strumento iperspettrale

Lo strumento iperspettrale

più potente al mondo, a bordo del satellite PRISMA dell’ASI

Sicurezza del dato fattore chiave della digitalizzazione

Alla base della digitalizzazione ci sono sicurezza e protezione del dato. Nel 2021 a livello globale gli attacchi cyber gravi sono aumentati del 9,3% rispetto al 2020. Investire in cyber security significa proteggere le infrastrutture informatiche ma anche quelle fisiche, tutelare i processi e includere gli aspetti di sicurezza informatica sin dalla fase di progettazione di un prodotto o di un servizio. Il Global Security Operation Centre (SOC) di Leonardo monitora 115.000 eventi di sicurezza ogni secondo, con 500.000 miliardi di operazioni processate per scopi di cyber intelligence. Dati di tale rilevanza impongono investimenti crescenti in tecnologia e competenze, oltre che un nuovo approccio culturale che includa una maggiore attenzione alla gestione del dato. La strategicità della cyber security è dimostrata dal Chips Act, con cui l'Unione Europea affronterà le carenze di semiconduttori e rafforzerà la leadership tecnologica del continente. L’intervento legislativo mobiliterà oltre 43 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati e stabilirà misure per preparare, anticipare e rispondere rapidamente a eventuali future interruzioni della catena di approvvigionamento.

115,000

eventi di sicurezza monitorati al secondo dal Global Security Operation Centre (SOC)

100,000

utenti e 7.000 network cyber-protetti in 130 paesi

1,800

allarmi di sicurezza al giorno gestiti dal Global SOC

«Oggi il nostro core business — conclude Ongaro nella sua intervista — è quello di coltivare competenze, non solo per i nostri 50 mila dipendenti ma anche per le 130 mila persone che compongono l’indotto, per il nostro Paese e per l’Europa».