L’hi-tech di Leonardo per il sistema europeo Galileo

24 maggio 2024

Dal 28 aprile sono in orbita due nuovi satelliti del sistema europeo di navigazione satellitare Galileo, che hanno portato la costellazione a un totale di trenta satelliti. Un approfondimento de Il Secolo XIX e un servizio di TGR Lombardia descrivono l’importanza del programma nelle nostre attività quotidiane, raccontando il contributo tecnologico apportato da Leonardo attraverso le Aree di Business Spazio, Elettronica e Cyber.

 

Tutti noi, spesso senza saperlo, utilizziamo ogni giorno le funzionalità rese possibili dal programma Galileo, il sistema di posizionamento e navigazione satellitare più preciso al mondo, che serve oltre quattro miliardi di persone e dispositivi a livello globale. Per trovare un punto di interesse sulle mappe dei nostri smartphone, ad esempio, oppure per tracciare la spedizione di un pacco. I sistemi di navigazione e localizzazione di cui disponiamo sulla Terra sono infatti garantiti dalle tecnologie spaziali, che rendono più sicuro il traffico aereo, ferroviario e marittimo, e consentono il funzionamento di impianti energetici, piattaforme petrolifere, servizi di soccorso e transazioni finanziarie di Borsa. Rappresentano, inoltre, una risorsa per l’agricoltura, la scienza, i droni e le auto a guida autonoma.

La precisione e accuratezza di Galileo, lanciato dall’Unione Europea con il supporto dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), è possibile anche grazie al contributo tecnologico di Leonardo nelle componenti terrestre e spaziale. A Campi Bisenzio (FI) vengono creati i sensori di assetto, utilizzati per il controllo della posizione dei satelliti. Nel Centro Spaziale del Fucino, Telespazio ha realizzato uno dei due centri di controllo, che gestiscono la costellazione e la missione del programma Galileo. Sei dei dodici satelliti di Seconda Generazione, che sostituiranno quelli oggi in orbita, saranno invece costruiti da Thales Alenia Space a Roma. Nel nuovo sistema, saranno inoltre potenziate le attività di monitoraggio della cyber security, anche grazie alle attività di un consorzio industriale di cui sono parte sia Thales sia Leonardo.

Il contributo tecnologico del Gruppo si declina anche attraverso la realizzazione di due delle componenti del Public Regulated Service (PRS), servizio di navigazione criptato per utenti autorizzati e applicazioni sensibili, descritto nell’articolo “Da Genova allo Spazio, l’hi-tech di Leonardo per il sistema Galileo”, a firma di Simone Gallotti, su Il Secolo XIX. In particolare, Leonardo Electronics ha sviluppato nello stabilimento di Sestri Ponente (Genova) i ricevitori che vengono montati a bordo dei veicoli degli enti che utilizzano il servizio, per fornire informazioni affidabili e precise su posizione e tempo, e progettato il software dei centri di sicurezza del PRS (Galileo Security Monitoring Centre). Come evidenziato nell’articolo “Elettronica, cybersecurity e comunicazioni. Così il PRS è un fiore all’occhiello del colosso italiano”, su Il Secolo XIX, il PRS è in grado di supportare l’obiettivo della sicurezza globale facendo leva su tecnologie come elettronica, cybersecurity, comunicazioni, comando e controllo e cifratura.

Tra le tecnologie spaziali sviluppate da Leonardo, anche gli orologi atomici all’idrogeno per i satelliti della costellazione Galileo – che accumulano un ritardo di appena un secondo ogni tre milioni di anni, permettendo una precisione mai raggiunta prima nella localizzazione – i pannelli solari per alimentare le sonde che viaggeranno verso la Luna, Marte e fino a Giove, i bracci robotici e le trivelle che analizzeranno il suolo dei corpi celesti. Questi strumenti vedono la luce nel sito di Nerviano (MI), la cui attività è raccontata nel servizio del TGR Lombardia, a cura di Chiara Rancati, nel quale Franco Ongaro, Chief Space Business Officer, sottolinea il forte radicamento nel tessuto produttivo locale e nella filiera aerospaziale lombarda.

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