Sito Unesco in Messico, la protezione arriva dallo Spazio ed è made in Leonardo

29 marzo 2021

Proteggere e tutelare siti archeologici dal valore incommensurabile. Una mission che oggi le competenze spaziali finalmente permettono di fare su larga scala, mettendo così in sicurezza patrimoni dell'umanità sottoposti a rischi estremi di aggressione non solo di fattori fisici. Ne è protagonista Leonardo, non solo in Italia ma anche fuori dai confini nazionali. Come accade ora per l'area archeologica di El Tajin, a Veracruz in Messico. Una pagina di collaborazione internazionale tutta da raccontare. L'attività internazionale di Leonardo in questo campo è infatti partita in occasione di una recente conferenza organizzata da IILA con la collaborazione del Mibact e di Leonardo, incentrata sulla protezione dei beni culturali, organizzata per l'America Latina, nella quale il Ministro del Mibact Dario Franceschini annunciò il raggiungimento di un accordo pilota con il Messico proprio per l’esportazione delle tecnologie Leonardo.  La premessa, come detto, era che la protezione del patrimonio artistico e culturale passa anche, se non sempre più, dalla big data analytics e dallo Spazio. Non solo con i satelliti e le loro capacità di osservazione della Terra ma anche con lo sviluppo delle applicazioni collegate all'intelligenza artificiale. L'innovazione tecnologica infatti, applicata alla tutela del patrimonio culturale consente di fare delle cose inimmaginabili fino a qualche anno fa, dalle visite online dei musei, fino all’osservazione puntuale e precisa dei siti archeologici.

Leonardo ha sviluppato da tempo queste competenze, ed ora le ha messe ufficialmente a disposizione, su incarico del ministero della cultura messicana, anche della protezione del patrimonio Unesco del Messico. Con un progetto-pilota che valorizza in chiave transnazionale le capacità raggiunte ad esempio nella sorveglianza dei parchi archeologici di Pompei e del Colosseo.

Dei 35 siti riconosciuti dall’Unesco in Messico si è deciso di puntare per l'implementazione del progetto su El Tajin, un sito archeologico precolombiano. La costruzione di edifici cerimoniali di El Tajin ebbe inizio probabilmente nel primo secolo. Il sito è stato completamente abbandonato con l'arrivo dei conquistatori spagnoli nel XVI secolo, cosa che lo ha salvato dalla distruzione facendolo arrivare ai nostri giorni. 

“Il Messico sarà il primo Paese estero a beneficiare di questa soluzione, una best practice di Leonardo, tutta made in Italy, già adottata per il sito di Pompei e per il Colosseo, grazie al progetto per il monitoraggio e la preservazione di un parco archeologico del Paese, tra quelli dichiarati dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità”. Ha spiegato Francesco Moliterni, Chief Commercial Office – VP LATAM Region di Leonardo. “Il patrimonio culturale di un Paese rappresenta il cuore dell’identità di una nazione: per tutelare siti e insediamenti archeologici Leonardo ha integrato un insieme di capacità che vanno dalla leadership nel monitoraggio satellitare, all’osservazione del territorio con droni e sistemi autonomi,  fino a piattaforme di gestione con algoritmi proprietari di intelligenza artificiale e sensori intelligenti, per fornire una soluzione in grado di osservare, individuare e prevenire le vulnerabilità di queste fragili e preziose testimonianze preservandone l’integrità. Leonardo è all’avanguardia nelle capacità di osservazione e monitoraggio del pianeta, di territori, insediamenti e infrastrutture, grazie ad un impegno continuo nello sviluppo di tecnologie e soluzioni che trovano importanti applicazioni nel settore della sicurezza e guardano allo sviluppo sostenibile delle comunità”. 

Sul fronte della difesa del patrimonio culturale, Leonardo, partendo dal forte investimento in ricerca e sviluppo, ha messo a fattor comune diverse tecnologie chiamate ad operare sinergicamente, dove il cuore pulsante è però il sistema di comando e controllo, una piattaforma che riesce a gestire ed a processare in maniera snella quanto efficace, una enorme mole di dati provenienti da diversi altri sistemi, grazie soprattutto al lavoro del supercomputer da vinci-1 di Leonardo sito a Genova, che per potenza di calcolo si configura tra i primi in Europa. Ed è curioso che proprio dalla città che diede i natali allo scopritore del continente americano, arrivi adesso la miglior difesa possibile per tramandare le testimonianze di un'epoca precedente all'arrivo degli europei.