Stazione Spaziale Internazionale, il futuro è già qui

Difficile riassumere in poche cifre le caratteristiche di quella che può essere considerata la realizzazione spaziale più complessa progettata a oggi.

Leonardo-Finmeccanica  09 agosto 2016

Velocità media di 27.700 chilometri orari, 15 orbite al giorno ad un’altitudine media di 340 km dal nostro pianeta, un peso di oltre 400 tonnellate, un’area pari a quella di un campo da calcio e un volume abitabile superiore ai 1.200 metri cubi.


Difficile riassumere in poche cifre le caratteristiche di quella che può essere considerata la realizzazione spaziale più complessa progettata a oggi.


Avviata a metà degli anni Ottanta del secolo scorso e in orbita da 18 anni (il suo primo componente, Zarja, veniva lanciato nello spazio il 20 novembre 1998), la Stazione Spaziale Internazionale (o ISS, International Space Station) è il più importante programma di cooperazione internazionale mai intrapreso in campo scientifico e tecnologico, che vede il coinvolgimento di 16 Paesi e 4 tra le principali agenzie spaziali nel mondo: l’americana NASA, la russa Roscosmos, la giapponese JAXA, la canadese CSA e l’europea ESA.



Con i suoi sette laboratori pressurizzati e le nove piattaforme esterne, rappresenta un vero e proprio laboratorio orbitante per la ricerca scientifica e tecnologica. Consente di condurre esperimenti impossibili sulla Terra in diversi campi, dalla fisica alla chimica, dalla biologia alla medicina e fisiologia, e naturalmente nel campo dell’osservazione dell’Universo e del pianeta Terra.



L'Italia svolge un ruolo particolarmente importante in questo programma, partecipandovi in triplice modalità: attraverso l'accordo bilaterale tra l'ASI (Agenzia Spaziale Italiana) e la NASA che prevedeva la fornitura da parte di ASI di tre moduli logistici (MPLM); attraverso la partecipazione nell'ambito dell'Agenzia Spaziale Europea, alla realizzazione primariamente del laboratorio Columbus; attraverso un'intesa con la NASA e l'ESA per la realizzazione in Italia dei Nodi 2 e 3 della Stazione spaziale. Leonardo-Finmeccanica, attraverso la joint venture Thales Alenia Space,  è stata fortemente impegnata nella realizzazione di elementi chiave della stazione sviluppati dalla Agenzia Spaziale Europea. Tra i principali, una menzione particolare merita la Cupola, il modulo spaziale di osservazione che permette agli astronauti di vedere direttamente fuori dalla ISS.  Ha una forma semisferica di 3 metri di diametro, 6 finestre laterali e una finestra più in alto e consente la permanenza di vari astronauti. La Cupola è particolarmente utile per alcuni scopi: vi si può controllare l'andamento delle attività degli astronauti fuori dalla struttura (chiamate “extraveicolari”), le operazioni di attracco e il braccio meccanico della stazione spaziale, nonché ottenere fotografie della Terra dallo spazio ed osservare i corpi celesti. Oltre alla Cupola, Thales Alenia Space ha anche realizzato i PCM (Pressurized Cargo Modules), i moduli pressurizzati destinati  al trasporto cargo per rifornire l’equipaggio della ISS con ricambi ed esperimenti scientifici. I moduli sono integrati al Cygnus, il veicolo spaziale da rifornimento, non pilotato e privo della capacità di rientro nell’atmosfera terrestre.



Lo spazio abitabile all’interno della ISS è pari a  935 metri cubi (pari al volume di due jumbo jet) e comprende, tra gli altri, i seguenti laboratori: lo statunitense Destiny, l’europeo Columbus, il giapponese Kibo e il  Russian Research Module.



Grazie ai sofisticati strumenti messi a punto, e ad altri in fase di sviluppo, la Stazione Spaziale consente agli scienziati di operare in condizioni di microgravità, per condurre ricerche mediche, fisiche, biologiche, per mettere a punto nuovi materiali e collaudare tecnologie. Ma l’esperimento più importante cui sta contribuendo la ISS è la sua stessa esistenza: una testimonianza delle possibilità di sviluppo della vita umana in ambienti orbitanti, una testimonianza che vanta già una sua storia. Era il 2 novembre 2000 quando un equipaggio composto da tre astronauti (lo statunitense William Shepherd e i russi Sergei Krikalev e Yuri Gidzenko) partiva a bordo della capsula Sojuz TM-31 per compiere la prima Expedition verso la ISS. Da quel giorno sono passati 16 anni, da allora la ISS è stata raggiunta da 48 equipaggi. Tra questi, il primo astronauta europeo a soggiornare sulla ISS per un breve periodo è stato il nostro Umberto Guidoni, nell’aprile del 2001, poi seguito da Roberto Vittori (presente in tre missioni), Paolo Nespoli e, più recentemente, Luca Parmitano (2013) e Samantha Cristoforetti (2014 e 2015); mentre il britannico Timothy (Tim) Nigel Peake, il primo cittadino del Regno Unito ad essere stato selezionato come astronauta dall'ESA (in passato un pilota collaudatore presso AgustaWestland, oggi Divisione Elicotteri di Leonardo) è stato in missione sulla Stazione Spaziale Internazionale per 185 giorni.