Operativi in Norvegia gli elicotteri SAR Queen

13 novembre 2020

Un paese moderno lo si vede anche dal livello di protezione che il governo è in grado di assicurare alla propria popolazione in caso di emergenze e calamità naturali. A maggior ragione in situazioni in cui le condizioni climatiche e ambientali sono molto difficili e in alcuni casi estreme. E’ questo il caso della Norvegia che ha voluto confermare i suoi investimenti tecnologici nel settore elicotteristico per rinnovare la propria flotta dedicata alla ricerca e soccorso a lungo raggio e marittimo dotandosi di 16 nuovi AW101 prodotti da Leonardo.

Lunghe distanze a cavallo del circolo polare artico, temperature frequentemente molto al di sotto dello zero, venti forti e migliaia di km di coste bagnate da un mare spesso agitato: questo il contesto operativo nel quale spesso le squadre norvegesi sono chiamate ad operare e l’AW101, anche noto nel Paese come SAR Queen, rappresenta il miglior supporto per le missioni di ricerca e soccorso. Un elicottero che, grazie alle capacità di cui è dotato e che sono state rese possibili dalla riconosciuta expertise di Leonardo nel settore, consente di portare a termine con successo missioni di soccorso in condizioni che sarebbero risultate proibitive con le precedenti generazioni di velivoli.

Dal 1 settembre scorso, i primi sei elicotteri consegnati da Leonardo al cliente norvegese sono diventati ufficialmente operativi dalla base di Sola, in Norvegia, a seguito di una cerimonia che si è svolta alla presenza di importanti autorità locali. Nel 2021 è previsto, inoltre, che le basi di Ørland e Banak diventeranno anch’esse operative. La Norvegia ha ricevuto fino ad oggi sei dei sedici elicotteri complessivamente ordinati. I restanti elicotteri sono in assemblaggio, integrazione e collaudo presso lo stabilimento Leonardo di Yeovil nel Regno Unito.  Nel loro primo mese di servizio, i SAR Queen hanno intrapreso missioni in condizioni meteorologiche difficili e su terreni inospitali volando per circa 80 ore. La maggior parte delle missioni hanno riguardato operazioni SAR (tra queste c’è stato anche un soccorso notturno in montagna) ma in un caso specifico anche il trasporto sanitario d’urgenza.

Nel dettaglio, i nuovi AW101 sono dotati di maggiore autonomia e potenza, che li rende in grado di coprire distanze molto più lunghe e aree molto più vaste a maggiore velocità. Aspetti che, in una missione SAR (Search and Rescue), possono fare la differenza. Nato dalla collaborazione tra Italia e Regno Unito per poter sostituire le flotte di Sea King della Marina Militare italiana e della Royal Navy britannica, l’AW101 è stato spesso indicato come il successore del Sea King che ha consentito a Leonardo di mantenere la leadership nel mercato degli elicotteri militari. La stessa Norvegia, infatti, sostituirà progressivamente i propri Sea King con i suoi nuovi AW101.

L’AW101 è uno dei più avanzati elicotteri di ricerca e soccorso e possiede una piena capacità ‘anti ghiaccio’, caratteristica fondamentale in un clima come quello norvegese. Questo è possibile grazie a un sistema dotato di sensori che indicano come e quanto ghiaccio si forma sulle pale dell’elicottero garantendo la continuità della missione.

Altra innovazione importante è il sistema elettronico anti collisione progettato in esclusiva da Leonardo. Il dispositivo, basato su tecnologia laser e montato sul rotore principale, copre a 360 gradi tutto il diametro del rotore principale dell’elicottero e permette di rilevare vari ostacoli (pareti rocciose, alberi, tralicci elettrici, infrastrutture, pareti o parti metalliche delle piattaforme petrolifere), sia durante il volo traslato che durante quello stazionario dando così al pilota un’indicazione visiva e acustica della distanza (con approssimazione di centimetri) e quindi del livello di rischio.

Un ulteriore upgrade tecnologico nell’ottica di garantire la massima sicurezza della missione è il radar Osprey, progettato e realizzato da Leonardo, con antenna AESA - Active Electronically Scanned Array, che garantisce copertura a 360 gradi grazie a tre antenne fisse a scansione elettronica montate una frontalmente e due lateralmente. Rispetto alle classiche antenne meccaniche consente una più rapida verifica della situazione esterna. L’antenna fissa, inoltre, rispetto a quella meccanica, riduce di molto i costi di manutenzione e apporta vantaggi in termini di peso: un aspetto molto importante nelle operazioni di volo.

La dotazione dell’AW101 norvegese è arricchita poi da un sistema di rilevamento dei segnali dei telefoni cellulari che permette di localizzare persone disperse anche in territori estremi purché abbiano il cellulare acceso. L’apparecchiatura rileva le onde emesse dal telefono cellulare che diventa perciò una sorta di trasmettitore che facilita l’individuazione del disperso.

Il cockpit dell’elicottero è dotato di sistemi di rappresentazione sintetica della realtà esterna con cinque grandi display. Il pilota visualizza l’immagine tridimensionale della realtà elaborata sulla base di mappe precaricate sul computer di bordo e, se durante il volo l’elicottero sta andando incontro ad un ostacolo, lo schermo è in grado di rappresentarlo anche in presenza di scarse condizioni di luce e visibilità. Ciò aumenta enormemente la consapevolezza che il pilota ha della situazione operativa.
 


La gestione di tutto questo apparato tecnologico è duplice: da un lato pilota e co-pilota, dall’altro una consolle di missione creata da Leonardo che viene utilizzata dall’operatore o dagli operatori dedicati all’attività di ricerca. Sono loro i collettori principali di tutte le informazioni che arrivano dai vari apparati ma anche i due piloti dispongono delle medesime informazioni sui display del cockpit. Ciò consente durante il volo di avere una comunicazione più rapida ed efficace tra i vari membri dell’equipaggio a tutto vantaggio della sicurezza e della riuscita della missione.

Un’altra caratteristica che rende l’AW101 ideale per le missioni SAR in territorio norvegese è la capacità, gestita dal computer di bordo, di rimanere stabile in condizioni di mare molto mosso e vento molto forte con correttivi di stabilità apportati in modo automatico e senza che il pilota debba intervenire sui comandi di volo e assetto. Grazie a questa ‘abilità’ è possibile effettuare il recupero di un disperso mantenendo il volo stazionario in automatico durante la delicata fase del verricellamento, cioè l’aggancio della persona e il suo trasporto a bordo. E’ così possibile portare a termine missioni che con altri mezzi non sarebbe possibile compiere. Altro punto di forza dell’AW101 è la capienza: le sue dimensioni (27 m3) consentono di trasportare in piedi, in alta densità, oltre 50 passeggeri per cui, in caso di calamità naturali o grandi incidenti, è perfettamente utilizzabile per evacuare numerose persone.

Nell’ambito di questa collaborazione è stata creata in territorio norvegese un’infrastruttura presso la quale gli equipaggi dell’AW101 (anche di altri paesi) si addestrano su dei simulatori di volo co-sviluppati dalla stessa Leonardo. Questi permettono di replicare, nel migliore dei modi, sia le sensazioni del volo che quelle della missione sia per i piloti che per gli operatori di soccorso. Il simulatore è certificato secondo uno standard di livello D: ciò significa che un’ora di volo sul dispositivo è considerata equivalente a un’ora di volo sull’elicottero vero perché gli strumenti idraulici e meccanici sono in grado di replicare fedelmente i movimenti dell’elicottero e le sensazioni fisiche trasmesse all’equipaggio in qualsiasi contesto operativo. E’ così possibile effettuare l’addestramento alla missione e al volo in tutta sicurezza con un risparmio notevole in termini di carburante e di manutenzione, preparando l’equipaggio non solo a volare sul nuovo elicottero ma anche a compiere la missione sapendo gestire rischi e imprevisti.

Un aspetto tutt’altro che secondario vista la situazione attuale, è dato poi dal fatto che l’AW101, in tempi di pandemia e in Italia, è stato il primo elicottero al mondo a trasportare pazienti in barella in biocontenimento. Cioè barelle totalmente chiuse in maniera da isolare completamente il paziente contagiato dall’ambiente esterno e dal personale medico.

Considerate quindi tutte queste innovazioni tecnologiche, si comprende bene come l’equipaggio a bordo dell’AW101 impegnato in operazioni SAR abbia la piena capacità a livello tecnico e di informazioni per gestire l’attività di ricerca e localizzazione del disperso. Un deciso salto di qualità nell’assistenza alla popolazione in condizioni critiche che va incontro alle aspettative della collettività in termini di sicurezza.