Leonardo leader per gli elicotteri EMS di nuova generazione

13 gennaio 2021

Un principio formulato con chiarezza già nel lontano 1938, ed al quale si sono progressivamente allineati tutti i sistemi per l’emergenza sanitaria dei paesi più avanzati, prevede che non sia così importante portare il paziente dal medico quanto, invece, portare il medico il più velocemente possibile dal paziente. Ed una tale prontezza di intervento in molte occasioni si può ottenere solo con l’elicottero. In un moderno ed efficace sistema di urgenza ed emergenza medica l’intervento dell’elicottero è, infatti, tanto più valido in quanto consente al medico di arrivare al paziente con tutti gli strumenti necessari prima che la situazione diventi irreparabile.

Oggi l’elicottero EMS (Emergency Medical Service) è un vero e proprio “ospedale volante”. Il personale di bordo ha a disposizione gli strumenti per iniziare il trattamento sanitario sul paziente, stabilizzarlo già durante il volo e inviare tramite un data link i parametri clinici, in tempo reale, all’ospedale di destinazione che potrebbe non essere il più vicino ma quello più adeguato a curare il tipo di trauma identificato. In tal modo l’equipe medica di terra avrà tutte le informazioni per intervenire sin dai primi attimi dopo l’atterraggio, risparmiando tempo e garantendo ai pazienti maggiore possibilità di sopravvivenza o evitando danni permanenti.

Nel corso degli anni ci si è mossi verso piattaforme elicotteristiche sempre più grandi in grado di soddisfare le esigenze dei medici e dei pazienti ed anche le capacità dell’elicottero sono cambiate: deve essere in grado di volare e compiere missioni in ogni condizione meteo, in qualsiasi ambiente, sul mare come in alta montagna, 7 giorni su 7, 24 ore al giorno. Questa evoluzione si rispecchia anche nei requisiti degli allestimenti delle cabine mediche, dovuti tra l’altro al cambiamento dei parametri antropomorfi della popolazione mondiale, come peso e altezza, in ragione della normale evoluzione della specie umana. Oltre a questo, però, cambia anche la tecnologia che muta non solo le nostre abitudini di vita ma anche tutto ciò che ruota attorno all’assistenza nelle emergenze e di conseguenza anche a bordo degli elicotteri.

Leonardo vanta una posizione molto competitiva in questo settore grazie ai suoi elicotteri, in grado di rispondere alle necessità odierne, e alla capacità di anticipare i futuri requisiti, sapendo che apparati medici ed esigenze di missione sono in continua evoluzione. Le cabine degli elicotteri Leonardo sono da sempre progettate con una struttura molto regolare, senza ingombri o rientri, in modo da poter alloggiare qualsiasi equipaggiamento sfruttando al massimo lo spazio disponibile. Un ottimo esempio sono elicotteri come lAW139 e, l’AW169 che presentano cabine ampie e regolari dove il paziente è messo al centro, consentendo a medici e paramedici di muoversi a 360 gradi intorno a lui e utilizzare tutti gli spazi disponibili per l’alloggiamento di apparati e rack medici.

Inoltre, cabine così progettate consentono una loro maggiore e più rapida riconfigurabilità, con un allestimento che può essere variato velocemente a seconda del tipo di intervento richiesto e, soprattutto, nella dotazione di apparati medicali di ultimissima generazione. Per esempio è possibile installare l’ECMO (ExtraCorporeal Membrane Oxygenation) per l’ossigenazione del sangue con circolazione extracorporea che viene indotta in alcuni pazienti con insufficienza cardiaca o respiratoria acuta grave, oppure il Contropulsore aortico o Iabp (Intra-aortic balloon pump), composto da un catetere con un palloncino installato nell’aorta che dilata e chiude l’arteria simulando il passaggio del sangue per diminuire il carico di lavoro del cuore, consentendogli di pompare più sangue e mettere in circolo maggiore ossigeno per i tessuti del corpo.

Il trasporto ed il soccorso di neonati è facilitato, inoltre, dalla possibilità di alloggiare a bordo incubatrici neonatali e si sta lavorando per mettere a punto, per un futuro non troppo remoto, addirittura una TAC portatile che potrà essere utilizzata per avere un quadro clinico più completo dello stato di salute del paziente, prima ancora dell’arrivo in ospedale. Gli elicotteri Leonardo, grazie alle loro caratteristiche, hanno recentemente contribuito anche al trasporto in bio-contenimento dei pazienti affetti da Covid-19 essendo stati progettati considerando anche l’evenienza di trasporto di pazienti affetti da malattie contagiose.

Per progettare al meglio le cabine mediche in modo che possano soddisfare ogni esigenza è fondamentale la collaborazione tra Leonardo e gli stessi specialisti del settore che operano a bordo degli elicotteri. Per esempio il Soccorso Alpino, che sull’elicottero ha sempre un tecnico con il compito di verificare le condizioni del terreno prima dell’atterraggio, soprattutto in montagna o su terreni impervi o sconnessi; l’AAROI-EmAC (Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani - Emergenza Area Critica) perché la normativa prevede che a bordo dell’elicottero ci sia sempre un medico, preferibilmente un anestesista-rianimatore, figura professionale con tutte le competenze necessarie anche in situazioni critiche; la SIAARTI (Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva), che si occupa prevalentemente della terapia intensiva nonché di validare le procedure e definire le linee guida per il soccorso di terra e l’elisoccorso e, infine, la Croce Rossa Italiana che, naturalmente, mette a disposizione i medici e gli infermieri e che, presso la sede di Bologna, ospita la cabina di un elicottero Leonardo destinata all’addestramento dei medici.

Il training del personale medico e di volo è un punto cruciale dell’attività di elisoccorso. Leonardo investe molto nel CRM (Crew Resource Management) per una perfetta integrazione tra tutti i membri dell’equipaggio, al fine di soddisfare le esigenze di ciascuno. Nello stabilimento di Sesto Calende (Va) Leonardo sta sviluppando un simulatore in grado di addestrare tutto il personale che sarà impegnato in queste missioni: medici, tecnici e piloti.

Si chiama HeROS (Helicopter Rescue Operations Simulator), occupa un intero hangar ed è suddiviso in 3 zone: una parte a terra con la cabina di un elicottero fornita di tutti gli equipaggiamenti EMS per le esercitazioni di familiarizzazione e le interazioni tra medici, piloti e le attività di coordinamento necessarie durante le operazioni reali in volo. La parte centrale è occupata da una cabina sospesa su una gru, per la simulazione di tutte le attività di volo ma sempre in estrema sicurezza, con tutte le protezioni e, infine, una parete attrezzata che riproduce una parete rocciosa per simulare, anche con l’aiuto del verricello, le operazioni di recupero dei feriti in montagna.

Un discorso a parte, infine, lo merita l’AW109 Trekker, il cui interno per missioni EMS è stato recentemente certificato dalla Federal Aviation Administration (FAA) e dalla European Aviation Safety Agengy (EASA). Molte delle attività fin qui descritte possono essere svolte anche a bordo di questo elicottero, nonostante le sue dimensioni ridotte. Il Trekker, infatti, viene impiegato prevalentemente in mercati dove le esigenze di avere elicotteri più grandi non sono così marcate, come gli Stati Uniti per esempio, in cui si privilegiano attività di tipo ‘scoop and run’ che prevedono il recupero del paziente sul luogo dell’incidente, la sua stabilizzazione e il trasporto all’ospedale più vicino. Anche la cabina del Trekker, tuttavia, offre al personale medico un accesso completo al paziente, consentendo di compiere alcune manovre come l’ECMO, l’Iabp o il massaggio cardiaco, a differenza di altri elicotteri della stessa classe che hanno conformazioni cabina differenti.