I radar di Selex ES protagonisti del programma Space Surveillance and Tracking

Si è conclusa positivamente l'attività di sperimentazione sul tracciamento dei detriti spaziali effettuata da Finmeccanica-Selex ES in collaborazione con l'Aeronautica Militare con il sistema radar RAT31/DL FADR.

Roma  03 marzo 2015

Cinquant’anni dopo lo Sputnik e il primo lancio di un satellite nello spazio, si deve cominciare a fare i conti con il problema dei rifiuti interstellari. In orbita intorno alla Terra c’è, infatti, una vera e propria “discarica spaziale”, composta da frammenti di vettori e da vecchi satelliti che rappresenta una minaccia per le attività umane nello spazio, i numerosi sistemi satellitari e spaziali ormai indispensabili al funzionamento dei servizi strategici (navigazione aerea, telerilevamento, meteorologia, ecc.) e di comunicazione (TV, telefonia, ecc.).

Diventa perciò vitale dotarsi di un sistema che possa individuare i detriti spaziali (Space junk) e ridurre al minimo i rischi connessi al loro impatto con le infrastrutture critiche. Si inquadra in questo ambito un’attività di sperimentazione per l'identificazione e il tracciamento dei detriti spaziali condotta nel corso delle ultime settimane da Finmeccanica/ Selex ES in collaborazione con l’Aeronautica Militare italiana. I test sono stati effettuati utilizzando il RAT-31/DL FADR (Fixed Air Defence Radar), sistema radar di Selex ES in dotazione alla Forza Aerea già integrato nella rete di Difesa Aerea Nazionale, e rientrano nel segmento SST - Space Surveillance and Tracking (SST) del più ampio programma SSA- Space Situational Awareness dell’ESA (Agenzia Spaziale europea).

I test, iniziati a dicembre dello scorso anno, sono stati svolti insieme alla 4a Brigata Telecomunicazioni e Sistemi per la Difesa Aerea e l'Assistenza al Volo di Borgo Piave (LT) e al Reparto Sperimentale di Volo di Pratica di Mare, allo scopo di verificare le potenzialità di monitoraggio e sorveglianza del sistema radar presente nella base AM di Borgo Sabotino (LT).

L'attività discende da un mandato esplorativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha delegato l’AM a rappresentare l’Italia nell’ambito del programma, avviato e finanziato dalla Commissione Europea, finalizzato al censimento, raccolta e coordinamento di tutte le informazioni radar e ottiche disponibili fra le nazioni partecipanti al fine di ridurre il rischio di collisioni fra sistemi orbitali efficienti e satelliti dismessi o i detriti spaziali. L’incarico tiene anche conto delle pregresse attività di sperimentazione condotte dall’AM già nel 2013 in collaborazione con l'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI).

Con questa sperimentazione è stato possibile fornire un valido contributo al programma e dimostrare l'interesse dell'Italia a partecipare fattivamente al Consorzio SST per la salvaguardia degli assetti e degli investimenti nel settore spaziale sia nell'ambito di programmi nazionali, sia di partenariato (Galileo, Copernicus, SICRAL, ATHENA FIDUS, COSMO Skymed, satelliti meteorologici, ecc.) ai quali Finmeccanica partecipa attivamente con le società della Space Alliance, Telespazio e Thales Alenia Space.