Potenza, innovazione e sicurezza, sono queste le parole chiave che Carlo Cavazzoni identifica per spiegare nel dettaglio le potenzialità dell’High Performance Computer davinci-1. Un ecosistema digitale alimentato dalle tecnologie più innovative, nato con l’idea di rafforzare il percorso di digitalizzazione di Leonardo.
Tra i più avanzati HPC a livello globale, il supercomputer situato a Genova integra supercalcolo e cloud computing, coniugando flessibilità e capacità di calcolo. Gestisce dati da più fonti, li elabora utilizzando algoritmi – dal deep learning all’intelligenza artificiale – ed è in grado di creare modelli predittivi per qualsiasi tipo di piattaforma o processo.
Un’architettura sviluppata per accelerare la trasformazione tecnologica verso la digitalizzazione dell’industria, in grado di svolgere 5 milioni di miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo, dotato di una capacità di memoria di 20 milioni di gigabyte e di una velocità di lettura e scrittura di 100 gigabyte al secondo.
Tecnologie innovative e competenze che, sottolinea Cavazzoni, sono solo uno degli elementi che determinano il valore aggiunto del far parte del Gruppo: “Al di là della sfida di confrontarsi con le menti più brillanti a livello internazionale, lavorare in Leonardo significa soprattutto poter vedere non solo la tecnologia di oggi, ma anche quella di domani”.