Rome 20 marzo 2013 10:00
Il nuovo sistema regionale é stato ordinato a fine 2012 da LAit (Lazio Innovazione Tecnologica), società della Regione Lazio, ad un Raggruppamento Temporaneo di Imprese costituito da Selex ES, in qualita’ di mandataria, Telecom Italia e Installazione Impianti. La rete ha l’obiettivo di ampliare e potenziare i collegamenti radio tra le centrali operative della Protezione Civile e del 118 e il personale che si trova ad operare su tutto il territorio del Lazio. Inoltre, il nuovo sistema dovra’ consentire di incrementare le comunicazioni radiomobili in fonia, di implementare nuovi servizi a valore aggiunto basati sulla trasmissione dati, di rendere più sicure le comunicazioni di emergenza.
Sviluppata da Selex ES in conformità con lo standard europeo Digital Mobile Radio, la tecnologia alla base del nuovo sistema ha incontrato negli ultimi anni un notevole successo. Molte Regioni italiane l’hanno adottata per i servizi della Protezione Civile e dell’emergenza medica, per i collegamenti tra le centrali operative e il personale attivo sul territorio, sia nelle situazioni di routine sia negli eventi straordinari.
Nei giorni scorsi é stata collaudata con successo la prima parte della rete dedicata alla provincia di Viterbo.
Nel frattempo sono state anticipate le attività relative alla copertura della città di Roma, che utilizza una dorsale in ponte radio, inclusa la sostituzione degli attuali canali radio da analogici a digitali. Nel complesso il nuovo sistema comprende più di 80 postazioni radio, che ospitano le apparecchiature della dorsale regionale a microonde e i ridiffusori dei segnali radio, nonché cinque centrali operative provinciali per il 118 e una regionale per la Protezione Civile. E’ prevista, inoltre, la fornitura di diverse centinaia di ricetrasmettitori portatili e veicolari digitali per gli operatori. Sia i ridiffusori che i terminali ricetrasmittenti funzionano anche in modalità analogica, per permettere l’integrazione delle nuove apparecchiature digitali con quelle analogiche
fornite in passato, salvaguardando così gli investimenti già sostenuti dalla Regione.