Eurofighter, un sistema in costante evoluzione

27 marzo 2024

A trent’anni dal primo volo e a venti dalla prima consegna al 4° Stormo dell’Aeronautica Militare, primo reparto operativo in Italia a ricevere il velivolo, l’Eurofighter Typhoon rappresenta la spina dorsale della difesa aerea nazionale.

Con 680 velivoli ordinati dalle quattro nazioni partner e dai cinque clienti export, 603 velivoli consegnati e più di 850mila ore volate, il Typhoon - gestito dal Consorzio Eurofighter GmbH - costituisce il principale progetto europeo di collaborazione industriale nel campo della Difesa. In particolare, Leonardo partecipa direttamente, con una quota del 21%, nella definizione, progettazione, sviluppo e produzione del velivolo, frontiera della tecnologia dell’industria europea. Considerando le quote di responsabilità relative alla costruzione della cellula dell’aereo e quelle relative all’avionica e all’elettronica di bordo, la quota complessiva di Leonardo raggiunge il 36% circa del valore dell’intero programma.

Il sistema Eurofighter è in continua evoluzione attraverso una serie di aggiornamenti tecnologici, che hanno consentito alla macchina di aumentare notevolmente il ventaglio di missioni e, soprattutto, di rafforzare la propria efficacia nel contrastare le minacce attuali e future. Grazie al progressivo aggiornamento, in linea con i futuri ambienti digitali, alle emergenti tecnologie produttive e tecniche di sviluppo, nonché alle sempre più esigenti attività operative, il velivolo è destinato a garantire autonomia strategica ai suoi utilizzatori almeno fino al 2060.

Il percorso evolutivo dell’Eurofighter prevede la capacità di interoperare con i caccia di prossima generazione e con il loro "ecosistema", costituito da droni cooperanti, sistemi d’arma avanzati ed electronic warfare sensors, il tutto integrato in un sistema informativo di tipo combat cloud. In questo scenario orientato al futuro, Eurofighter sta sviluppando nuove tecnologie che riguarderanno l'architettura del sistema di missione, l'interfaccia uomo-macchina, la gestione operativa e le prestazioni del motore. Gran parte del lavoro legato all’evoluzione del caccia potrà esser trasferito nei programmi “Combat Air di prossima generazione, per i quali l’Eurofighter potrà fungere da dimostratore di tecnologie, consentendo una sostanziale riduzione del rischio nella fase di progettazione.

In termini occupazionali, il programma impegna circa 100mila persone nelle quattro nazioni partner, di cui 20mila in Italia (tra occupazione diretta, indiretta e indotta). Per il Typhoon lavorano oltre 400 fornitori, 200 dei quali italiani. Grazie agli ordini recentemente acquisiti e alle concrete nuove opportunità sui mercati export e nazionali, il programma Eurofighter continuerà a garantire all’Italia e ai Paesi europei partner un significativo ritorno economico e la creazione di nuovi posti di lavoro altamente qualificati, con ricadute positive nei territori in cui viene prodotto e operato per almeno altre tre decadi.