Anche i sistemi di Finmeccanica alla scoperta di Plutone

Grazie al sensore di assetto stellare A-STR (Autonomous Star Tracker) prodotto da Finmeccanica - Selex ES, il "made in Italy" vola ai confini del sistema solare, transitando a 12.500 chilometri da Plutone. Chiamato "Star Camera" dalla NASA il sensore stellare di bordo ha guidato la sonda della missione NASA New Horizons fino a Plutone. Unico contributo italiano alla missione statunitense per lo studio di Plutone, l'A-STR per New Horizons consente alla sonda di orientarsi nello spazio così da trasmettere i propri dati a Terra.

Roma  14 luglio 2015

Grazie al sensore di assetto stellare A-STR (Autonomous Star Tracker) prodotto da Finmeccanica - Selex ES, il  "made in Italy" vola ai confini del sistema solare, transitando a 12.500 chilometri da Plutone. Chiamato "Star Camera" dalla NASA il sensore stellare di bordo ha guidato la sonda della missione NASA New Horizons fino a Plutone. Unico contributo italiano alla missione statunitense per lo studio di Plutone, l'A-STR per New Horizons consente alla sonda di orientarsi nello spazio così da trasmettere i propri dati a Terra.

 

Realizzato presso lo stabilimento di Campi Bisenzio di Selex ES, l'A-STR è stato integrato nella sonda della NASA nel 2004. La versione utilizzata in questa missione è costituita da un doppio sensore che consente il funzionamento dell’apparato sia durante le fasi di rotazione della sonda (che ruota su se stessa durante la fase di crociera), sia quando la sonda è stabilmente puntata verso il pianeta. Grazie al software di bordo, il sensore stellare italiano comunica al computer di bordo l’assetto del veicolo per consentire il corretto puntamento dei suoi strumenti verso Plutone.

L'hardware di base utilizzato è simile a quello del sensore di assetto presente sulla sonda Rosetta dell'omonima missione ESA.

 

 

Dal 2001 ad oggi Selex ES ha prodotto e consegnato oltre 100 sensori stellari nel mondo, con una prospettiva di oltre 200 unità entro il 2016. Altri esemplari sono infatti in preparazione, come ad esempio quelli che nel 2016 e nel 2018 guideranno  verso Marte le due sonde "ExoMars", nell’ambito della omonima missione europea in collaborazione con l'agenzia spaziale russa.