A lezione di tecnologie e sostenibilità con Roberto Cingolani

04 dicembre 2020

Innovazione tecnologica, progresso, grandi trasformazioni globali e sostenibilità. Questi i temi al centro della lezione aperta dal titolo “Tecnologie” che Roberto Cingolani, Chief Technology & Innovation Officer di Leonardo, ha tenuto nell’ambito della Siena Advanced School on Sustainable Development 2020, scuola di alta formazione sui temi della sostenibilità ambientale, economica e sociale, organizzata dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), in collaborazione con Leonardo, Fondazione ENEL ed altri importanti partner.  

Di seguito l’estratto della lezione, nelle parole di Roberto Cingolani.

“Il concetto di tecnologia e quello di sostenibilità sono strettamente correlati ma solo di recente questo nesso è diventato apparente. Homo Sapiens ha scandito il ritmo del progresso molto lentamente per circa 16.000 anni e solo negli ultimi secoli ha inanellato una serie di scoperte e invenzioni che hanno rivoluzionato il rapporto con l’ecosistema e la sua stessa esistenza: se il progresso di Sapiens fosse concentrato in una sola giornata i fatti rilevanti sarebbero accaduti negli ultimi venti minuti!  Il progresso ha certamente reso Sapiens la specie dominante e ha allungato l’aspettativa di vita dell’uomo. Il miglioramento dell’alimentazione, delle condizioni di vita, la capacità di spostarsi, di interagire e comunicare hanno permesso lo sviluppo della civiltà in cui viviamo. Ma questi grandi successi hanno anche creato crescenti disuguaglianze e grandi problemi, come l’inquinamento, il riscaldamento globale, la sovra popolazione, la carenza di acqua, la perdita di biodiversità. Il paradosso del progresso è che esso ci ha reso sempre più forti, ma a spese dell’ecosistema in cui siamo costretti a vivere, generando nuove vulnerabilità. E’ quello che in estrema sintesi viene espresso dall’idea dei tre debiti creati da Sapiens nella sua recente evoluzione: il debito economico, il debito ambientale e il debito cognitivo (che nei prossimi anni sarà sempre più importante). In un quadro così complesso la sostenibilità assume un ruolo chiave a livello globale. Le Nazioni Unite si sono mosse creando un’agenda al 2030 con 17 goal della sostenibilità; lo European Green Deal ha alzato l’asticella ancora più in alto. Il sistema si sta muovendo ma ci sono delle key challenges e dei cross-cutting issues, problemi trasversali che non hanno una soluzione unica. Ad esempio l’inquinamento ambientale, che tocca la salute del pianeta, quella degli umani, ma anche l’equità e la sostenibilità economica. Esso induce effetti apparentemente scollegati: danno della filiera alimentare, nuove malattie, cambiamenti ecologici e sistemici, perdita della biodiversità, problemi di smaltimento dei rifiuti negli agglomerati urbani. Questo sta causando dei disastri ambientali improvvisi che negli ultimi dieci anni sono costati 14 trilioni di dollari. Sono fenomeni che non abbiamo messo in conto quando abbiamo iniziato ad attuare il nostro modello di crescita. Un altro problema è la parità di genere, l’empowerment delle donne che nei paesi a basso tasso di sviluppo dovrebbe essere un grande moltiplicatore di sostenibilità; e poi l’urbanizzazione, un tema che non è stato ancora pienamente affrontato, la riduzione delle emissioni di anidride carbonica e il food system, adesso sotto pressione a causa dell’elevata domanda alimentare e degli enormi sprechi. La correlazione fra la salute del pianeta e quella delle persone è quindi sempre più stretta, tutti gli aspetti della sostenibilità globale sono correlati fra loro. Ecco perché la più grande sfida della tecnologia oggi consiste nello sviluppo di soluzioni che possano produrre benefici simultanei, non basta più risolvere un problema alla volta. La sostenibilità è e sarà sempre un compromesso. La tecnologia offre soluzioni che sono valide per tempi limitati. Forse l’unica vera soluzione è che Sapiens sia consapevole. Il primo investimento in sostenibilità risiede nell’educazione, che deve creare cittadini consapevoli, far crescere persone capaci di sviluppare soluzioni trasversali e, a quel punto, la tecnologia potrà generare soluzioni che, seppur limitate nel tempo, potranno durare di più e compromessi che siano più accettabili”. 

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