Politica industriale e digitalizzazione: le idee di Alessandro Profumo

16 giugno 2020

Pandemia, ipotesi sul futuro

La pandemia ha causato un’emergenza sanitaria ed economica che non ha eguali nella storia recente. Senza scomodare i paragoni con la Grande Depressione degli anni Trenta del secolo scorso, la crisi di alcuni comparti chiave dell’economia globale ha cambiato le carte in tavola per le strategie di sviluppo del Paese. L’Italia è oggi in mezzo al guado, alle prese con una difficile congiuntura interna e un complicato ma necessario passo avanti del processo di integrazione Europea. Si tratta di una cesura storica.

Nella gravità della situazione - anzi, in virtù di essa - siamo di fronte alla possibilità di ridisegnare la politica industriale del Paese, all’insegna di un nuovo rapporto tra pubblico e privato capace di orientare gli investimenti strategici sui settori chiave dell’economia del futuro. La mano invisibile del mercato e la mano visibile dello Stato devono tornare a lavorare insieme, quest’ultima con l’obiettivo di creare quel contesto di infrastrutture e tecnologie abilitanti capaci di liberare tutta l’energia dell’iniziativa privata. È il cuore di quella che Adam Smith identificava come la Ricchezza delle Nazioni.

In questo processo, le grandi aziende giocheranno un ruolo fondamentale, prima tra tutte Leonardo. Siamo una grande azienda manifatturiera ad alta competenza tecnologica che fa della sostenibilità e dell’innovazione la propria ragione di essere. Il nostro modello di impresa fa affidamento su una filiera di migliaia di piccole e medie imprese che ne arricchiscono le risorse e la progettualità. La nostra volontà di contribuire al rilancio del tessuto produttivo del Paese è dettata dal nostro interesse a rafforzare il vasto tessuto imprenditoriale a cui ci affidiamo e dal senso di responsabilità che sentiamo in quanto azienda partecipata dallo Stato.