Negli ultimi anni, le rapide evoluzioni tecnologiche hanno contribuito all’emergere di nuovi strumenti dalle enormi potenzialità, come intelligenza artificiale, robotica, cybersecurity e cloud, che dal mercato civile sono diventati game-changer per la Difesa. In parallelo, l’instabilità geopolitica legata ai conflitti in corso e alle nuove forme di minaccia rende necessario un cambio di prospettiva.
Secondo Roberto Cingolani, per tutti i Paesi sarà sempre più importante orientare la propria attenzione verso una concezione di sicurezza su scala globale, per far fronte a temi quali insicurezza alimentare ed energetica, ma anche a una serie di problemi sociali legati a sanità, trasporti, servizi finanziari, stabilità sociale, supply chain e altri servizi essenziali.
In questo contesto emergono, in particolare, due elementi a cui porre attenzione. Come spiega Cingolani, “la prima lezione appresa è che dovremmo iniziare a pensare in modo diverso, dal tradizionale concetto di Difesa alla global security. La seconda è che la nostra Difesa deve basarsi su un'architettura digitale interconnessa e integrata, in grado di percepire, comprendere e agire in tutti i domini operativi, a una velocità rilevante”.
Al termine della sessione, Roberto Roberto Cingolani ha ricevuto da ICAS il Premio Daniel and Florence Guggenheim, in riconoscimento del significativo contributo al progresso dell'industria aeronautica italiana e della ricerca tecnologica nel campo della scienza dei materiali, della nanotecnologia e dell'automazione.