Tra specializzazione e mercato di massa

Boeing 767 durante un demotour: tra i compiti assegnati alla nuova Aeritalia c'è la collaborazione con la Boeing per la realizzazione di un nuovo aereo di linea. Il 767 vola l’8 settembre 1981 a Everett, vicino Seattle. L'anno seguente, in occasione del Salone Internazionale di Farnborough, nel Regno Unito, il Boeing 767 farà scalo a Caselle Torinese (Torino) nel giro dimostrativo europeo.

Boeing 767, Salone Internazionale di Farnborough, 1982

Finmeccanica è protagonista della rapida industrializzazione dei primi anni Sessanta. Nell’aerospazio fonda Selenia e Aeritalia (con FIAT), riorganizza Ansaldo dando vita a un complesso industriale leader nel settore termo-elettro-meccanico e inaugura il nuovo stabilimento Alfa Romeo. A partire dalla metà del decennio, Finmeccanica si focalizza in settori a forte contenuto tecnologico: automotoristico, termo-elettromeccanico e aerospaziale. In questa prospettiva rientra la cessione delle aziende elettroniche Selenia ed Elsag (ex San Giorgio) alla STET. La crisi energetica del 1973 che richiede alle aziende maggiore competitività, conduce il Gruppo a una revisione della propria politica industriale. Si avvia la fase dei grandi programmi aerospaziali internazionali che vedranno protagonista Aeritalia di cui Finmeccanica è diventata unica proprietaria. Gli anni Ottanta si aprono con la nascita di Ansaldo Trasporti, che raggruppa le attività connesse al trasporto elettrificato su rotaia, e di ATR, la partnership tra Aeritalia e Aérospatiale (oggi Airbus). L’acquisizione di Officine Aeronavali Venezia e di una quota di Aermacchi rafforzano la leadership di Finmeccanica nell’aeronautica che culmina, nel 1986, con l’ingresso di Aeritalia nel consorzio Eurofighter. Nello stesso anno, Alfa Romeo viene ceduta alla FIAT.

Foto del team dei tecnici Selenia, alle spalle il sistema antiaereo MIM-23A Hawk costruito presso lo stabilimento del Fusaro (Napoli), 1960

1960

Selenia debutta nel programma Hawk

Il primo impegno di Selenia, dopo la sua costituzione, è il sistema antiaereo MIM-23A Hawk, progettato dalla statunitense Raytheon, sua azionista al 40%, che impegnerà l’azienda per oltre trent’anni, con importanti ricadute in termini di produzione, innovazione e commerciali, con nuove commesse in tutto il mondo. Dei suoi cinque moduli, Selenia ottiene la responsabilità di costruire il missile Hawk superficie-aria e il radar di avvistamento della batteria Pulse Acquisition Radar (PAR). Il primo Hawk prodotto nello storico stabilimento del Fusaro (Napoli) sarà lanciato nel 1961. Le prime due batterie per l’Esercito e per l’Aeronautica diverranno operative nel 1964. Il programma Hawk è il primo passo di un cammino in tre fasi che porterà la Selenia a produrre un altro missile su licenza USA, lo "Sparrow" e, in seguito, l’"Aspide", un prototipo a intera progettazione italiana.

Fase di produzione della "Giulia TI" presso lo stabilimento Alfa Romeo di Arese (MI), 1964. Acquistato nel 1958, con una capienza massima di 10.800 dipendenti, sarebbe stato il centro produttivo della futura berlina "Giulia". Il piano industriale, con un investimento di 44,8 miliardi di Lire, è stato approvato da Finmeccanica e dal Comitato esecutivo dell'IRI nell'ottobre del 1957. Courtesy Centro di Documentazione Alfa Romeo, Arese.

1962

Alfa Romeo presenta la Giulia TI, “disegnata dal vento”

Il 27 giugno 1962 all’autodromo di Monza, viene presentata un'automobile dalla linea rivoluzionaria, la "Giulia TI" (Turismo Internazionale). Erede della "Giulietta", grande successo degli anni Cinquanta uscita sul mercato nel 1955, segna il passaggio dallo storico stabilimento milanese del Portello, non più in grado di sopportare i crescenti volumi di produzione, al più moderno complesso industriale di Arese (anch'esso in provincia di Milano). Le innovative caratteristiche aerodinamiche, ottenute grazie ai test, per la prima volta su una berlina, effettuati nella galleria del vento del Politecnico di Torino, permettono di ottenere un coefficiente di resistenza aerodinamica (Cx) di 0,34, mai ottenuto all’epoca da una vettura della stessa classe. Innovativa per meccanica, interni e carrozzeria all’avanguardia, insieme all’eccellente tenuta di strada, sarà una delle più iconiche in assoluto nella storia dell’Alfa Romeo.
L’estetica dalle linee “sfuggente davanti e tronca in coda” ispirerà lo slogan pubblicitario “Giulia: l’ha disegnata il vento”.

A partire dal 1955, il "Notiziario Breda" è stata una pubblicazione bimestrale edita dalla Breda Meccanica Bresciana. Specializzata in articoli di tecnica balistica e attività venatoria, si caratterizza per la grafica moderna e sperimentale delle copertine. In foto il terzo numero del 1960 (anno VI), sotto la guida dell'allora Direttore responsabile Fulvio Bocchi. L'Archivio Storico Breda Meccanica Bresciana (Brescia) conserva le copie di ogni uscita sino al 1967

1962

Nuovi assetti e produzioni iconiche per la Breda Meccanica Bresciana

Lo Stato italiano costituisce l’Ente partecipazioni e Finanziamento Industrie Manifatturiere (EFIM) che partecipa attivamente nella Finanziaria Ernesto Breda, da cui dipende la Breda Meccanica Bresciana. Negli anni Sessanta uno dei prodotti più conosciuti dell’azienda sono i fucili automatici da caccia e tiro cal. 12 e 20, che affiancheranno per lungo tempo il ritorno alla produzione nell’ambito dei sistemi di difesa.

Antenna G7, fine anni Cinquanta, realizzata dalla Microlambda. L'ATCR-2, radar di scoperta a lunga portata in banda L, abbinato all'antenna G7, utilizzato per il controllo del traffico aereo civile, sarà prodotto dalla Selenia a partire dal 1963. Tale tecnologia sarà in grado di soddisfare sia le specifiche di un radar di sorveglianza di rotta, sia quelle di area terminale

1963

Selenia presenta il radar ATCR-2

Selenia inizia nel 1961 la progettazione di sistemi per il controllo del traffico aereo civile completando, nel 1963, l’Air Traffic Control Radar 2 (ATCR-2) in banda L, abbinato all’antenna G7 realizzata da Microlambda nel 1957. Si tratta del primo esempio di sistema radar civile progettato da industrie italiane dopo le esperienze fatte in precedenza in ambito di commesse NATO. L’ATCR-2 sarà installato nel 1963 presso l’aeroporto di Bromma, in Svezia, e sarà il progenitore dell’ATCR-44K, di cui saranno venduti centinaia di esemplari in tutto il mondo. Una tecnologia che, fin da subito, ha una vocazione internazionale, garantendo alla Selenia un ruolo di industria di riferimento nel settore.

Telespazio viene fondata nel 1962 dall'emittente radiotelevisiva pubblica RAI e da Italcable, società per le telecomunicazioni a lungo raggio. In foto Piero Fanti, primo Direttore di Telespazio, insieme ad alcuni ingegneri dell'azienda durante una visita alla Stazione Sperimentale del Fucino, il 4 gennaio 1963

1963

Test con i primi satelliti per le telecomunicazioni lanciati dagli USA

Nel 1962 Telespazio inizia la costruzione della “Stazione sperimentale del Fucino (L’Aquila) per le comunicazioni tramite satelliti artificiali”. Un anno dopo, la Stazione riceve i primi segnali dal satellite statunitense Telstar, lanciato nel luglio 1962, e dopo solo qualche mese, la prima immagine fotografica. Si tratta delle prime trasmissioni via satellite tra l’Italia e gli Stati Uniti. Da queste sperimentazioni, prenderà avvio il progetto per il Centro Spaziale “Piero Fanti” che, inaugurato ufficialmente il 28 settembre 1967 alla presenza dell'allora Presidente del Consiglio Aldo Moro, diventerà - con 170 antenne e 370.000 mq di superficie - il primo e più importante “teleporto” al mondo per usi civili.

Prove a terra dell'elicottero inizialmente denominato AZ 101G, dal nome del suo progettista Ing. Filippo Zappata. Volerà a Cascina Costa di Samarate (VA) il 19 ottobre 1964

1964

Agusta porta in volo l’A101G

Il 19 ottobre 1964, l’elicottero da trasporto pesante A101G, pilotato dal capo pilota Ottorino Lancia, vola per la prima volta sull’impianto Costruzioni Aeronautiche Giovanni Agusta, a Cascina Costa di Samarate (Varese). Si tratta di un trimotore che aprirà la strada verso la scelta strategica dell’azienda di entrare nel settore degli elicotteri da trasporto pesante e, anche se il progetto non avrà seguito, costituirà un banco di prova per lo sviluppo di importanti esperienze e di una completa capacità di progettazione autonoma che sarebbero state alla base del futuro EH101.

L'acquisizione del brevetto statunitense del veicolo M113 ha segnato il punto di svolta nella lavorazione dell'alluminio, con cui vennero realizzate le nuove versioni del 76/62. Archivio Storico OTO Melara, Fondo Restani

1965

OTO Melara lancia il cannone navale 76/62 compatto

Il cannone navale 76/62 nasce negli anni Cinquanta come complesso binato navale sovrapposto per armare le fregate Centauro di nuova costruzione. Dopo la versione MMI, sulla base dell’esperienza maturata durante la costruzione dei veicoli da trasporto truppe M113 su licenza statunitense, si registreranno importanti avanzamenti tecnologici legati all’utilizzo e alla lavorazione dell’alluminio. Tale innovazione consentirà alla torretta del 76/62 di dimezzare il peso del complesso che scende da 15 a 7,5 tonnellate circa. Il costante aggiornamento del 76/62 in termini di prestazioni ne farà il prodotto di maggior successo di OTO Melara che lo  venderà a oltre 70 Marine Militari in tutto il mondo.

Dal 1966, Selenia lavorerà allo sviluppo del NADGE, sistema integrato europeo di difesa aerea che si estende dal Circolo Polare Artico all'Asia Minore. L'azienda, per conto dell'Italia, aderirà al progetto con la responsabilità di sviluppare e realizzare le unità di presentazione e di elaborazione dei dati. Questa sarà l'occasione per avviare la sperimentazione sui processi di automazione

1966

Selenia partecipa al programma NADGE

Il NATO Air Defence Ground Environment (NADGE) è un sistema di difesa terrestre che integra la rete radar europea con quella dei singoli paesi NATO, rendendo compatibili i differenti sistemi di difesa preesistenti, con una copertura ad ampio raggio. È l’occasione per Selenia di evolvere, nella produzione dei radar, dalla tecnologia analogica a quella digitale, avviando la produzione di display digitali, che saranno poi esportati in tutta Europa. Dal 1970, Selenia inserirà infatti tale tecnologia nella sua produzione, stringendo poi un accordo con un’emergente Olivetti (con stabilimenti a Ivrea) che commercializzerà la macchina prodotta in un’area apposita degli stabilimenti del Fusaro (Napoli). Oggi, la rete di controllo NADGE è ancora operativa, dotata di sistemi più moderni.

La centesima serie di pannelli di fusoliera del DC-9 pronta per essere spedita alla Douglas, in California. Il programma sarà via via ampliato prima con ulteriori quantitativi, poi con le evoluzioni del DC-9 e, infine, con i trireattori DC-10 e MD-11

1967

Consegnata la 100ma serie di pannelli di fusoliera per il programma DC-9

La collaborazione con Douglas Company per il programma DC-9 è stata avviata nel 1965 dall’allora Aerfer, come compensazione industriale per la scelta del velivolo da parte di Alitalia. L’accordo segna per l’azienda, che diventerà Aeritalia, l’inizio delle partecipazioni ai grandi programmi internazionali nel settore delle aerostrutture. Il programma avrà un grande successo e la produzione dei pannelli di fusoliera, in essere fino al 2000, anche per le successive evoluzioni del velivolo (MD-80, nella versione allungata e MD-90), raggiungerà complessivamente le 2.014 serie.

Fase di montaggio finale dell'F-104S nello stabilimento Aeritalia, Caselle Torinese (TO), anni Settanta. La produzione del velivolo si concluderà nel 1979, dopo la costruzione di 205 aerei per l'Italia e 40 per la Turchia. Resterà in servizio fino al 2004

1968

Vola il primo F-104S Starfighter

Il 30 dicembre 1968 si alza in volo a Caselle Torinese (Torino) l’F-104S Starfighter, il caccia bisonico realizzato da FIAT Aviazione su licenza Lockheed. Già dal 1962 l’Aeronautica Militare Italiana utilizzava l’F-104G e, nel 1966, aveva scelto di rinnovare la flotta con la nuova versione S (che sta per "Sparrow", il nuovo missile prodotto da Selenia). La produzione sarà esclusivamente italiana e l’F-104S diventerà la spina dorsale dell'Aeronautica Militare, a cui sarà consegnato per la prima volta il 29 maggio 1969, e raggiungerà complessivamente circa un milione di ore di volo. In grado di volare a Mach 2, cioè il doppio della velocità del suono, è stato definito “il missile con un uomo dentro”. Con FIAT Aviazione, e poi con Aeritalia dopo la fusione, collabora al programma gran parte dell’industria aeronautica italiana (Aerfer, Macchi, Piaggio, SIAI Marchetti, SACA, Aeronavali) oltre alle belghe Avions Fairey e SABCA.
Il velivolo ha avuto un’importanza fondamentale per l’industria aeronautica italiana in termini di tecnologie e valore economico.

Antenna parabolica che ha permesso la trasmissione in diretta TV dello storico sbarco sulla Luna avvenuto il 20 luglio 1969

1969

Dal Fucino le immagini dello sbarco sulla Luna, via satellite in diretta TV

Il 20 luglio 1969 le storiche immagini del primo sbarco sulla Luna sono visibili in Europa grazie a quattro stazioni che ricevono il segnale del satellite Early Bird. Una di queste è il Centro Spaziale del Fucino di Telespazio, attrezzato con l’antenna B, una grande parabolica di 27 metri (installata due anni prima) in grado di ricevere segnali TV via satellite da tutto il mondo. Il 29 luglio, neanche dieci giorni dopo lo sbarco dell’Apollo 11, Telespazio trasmetterà in mondovisione, attraverso un’antenna da 8 metri di diametro trasferita via mare a Kampala, in Uganda, un altro evento senza precedenti: la prima volta di un Papa, Paolo VI, nel continente africano.

Tra il 1988 e il 1990 il governo Goria, De Mita e il sesto governo Andreotti decreteranno la chiusura delle tre centrali nucleari di Borgo Sabotino (LT), Trino (VC) e Caorso (PC). In foto, la fase di chiusura del vessel del reattore nucleare della Centrale di Caorso, Piacenza, 1977

1970

Iniziano i lavori della Centrale nucleare di Caorso (Piacenza)

L’Enel affida ad Ansaldo Meccanico Nucleare la costruzione della quarta centrale termonucleare in Italia “una delle più grandi e moderne del continente”, come si legge dal verbale del Consiglio di Amministrazione dell’IRI del 18 dicembre 1969, per un costo complessivo stimato di circa 84 miliardi di Lire. La centrale da 860 MW sarà completata nel 1978, e nel 1981 inizierà l’attività commerciale che sarà poi sospesa nel 1990, in seguito ai tre referendum nazionali del 1987 che porteranno alla cancellazione dell’opzione nucleare in Italia. Da allora, Ansaldo manterrà al proprio interno un nucleo di competenze indirizzate prevalentemente alla partecipazione a programmi internazionali, oltre che al decommissioning in Italia.

Ultime fasi di controllo della vettura Alfasud, stabilimento di Pomigliano d'Arco (NA), 1972. Sotto la presidenza di Giuseppe Luraghi, con questo modello, l'Alfa Romeo si addentrerà, per la prima volta, nel segmento delle vetture medio-piccole a cilindrata contenuta. Courtesy Centro di Documentazione Alfa Romeo, Arese

1971

Alfa Romeo lancia l’Alfasud

Al Salone dell'Automobile di Torino del 1971, l’Alfa Romeo presenta in anteprima l’Alfasud, prima vettura realizzata nello stabilimento di Pomigliano d’Arco (Napoli), inaugurato nel 1968: una fabbrica modello “città ideale dell’industria fordista e taylorista”. La progettazione sarà affidata all’austriaco Rudolf Hruschka, già autore della "Giulietta", a Domenico Chirico, nominato sin dal 1966 capo del progetto Alfasud, e al designer Giorgetto Giugiaro. L’auto porterà a importanti innovazioni nella meccanica (in particolar modo nell’impianto frenante e nelle sospensioni), abbinate a un design dallo stile unico e riconoscibile. Queste caratteristiche ne hanno fatto - a tutt’oggi - il modello più costruito nella storia del marchio con oltre un milione di esemplari realizzati tra il 1971 e il 1989.

Il GP-160, prodotto a partire dagli anni Sessanta dalla Selenia, è stato uno dei primi esempi di elaboratore di produzione italiana basato su logica cablata, cioè senza impiego di microprocessori o controllori integrati. Aveva una capacità di memoria molto bassa rispetto agli standard attuali (32 Kbyte) ed era montato in un rack di tipo standard industriale da 19". In foto il modello esposto presso il Museo universitario delle Scienze Tecnologiche, Dipartimento di Informatica, Università degli Studi di Bari Aldo Moro

1973

Selenia lancia il microcomputer GP-160

Il GP-160 è un minicalcolatore digitale di ultima generazione, a circuiti integrati miniaturizzati.  Evoluzione del GP-16, utilizzato dal 1966 per pilotare il collaudo del sistema di visualizzazione dei dati del NADGE, è tra i primi esempi di elaboratore generic purpose (per utilizzo generale) di produzione italiana. Il GP-160 introdurrà un’innovazione fondamentale rispetto ai sistemi della classe precedente: il GP BUS per lo scambio dei dati ad alta velocità tra le varie unità del sistema, che si traduce in un’elevata capacità operativa del sistema stesso. Tale tecnologia sarà utilizzata nelle torri di controllo degli aeroporti, nei “Gruppi speciali” (computer per la commutazione di chiamate telefoniche) di CSELT, la prima centrale telefonica elettromeccanica italiana, nella medicina nucleare e nell’automazione industriale.

Lo Spacelab nel vano cargo della navetta spaziale Columbia durante la missione STS-9, novembre 1983

1974

Aeritalia partecipa al progetto Spacelab

Lanciato dalla NASA e dall’European Space Research Organisation (ESRO), lo Spacelab è il primo laboratorio scientifico installato sullo Space Shuttle, che ospita fino a quattro astronauti per condurre esperimenti in orbita. La costruzione coinvolge aziende di dieci Paesi europei, con la Germania capofila del programma (54% del contributo) e l’Italia seconda con il 18%.
Ad Aeritalia sarà affidata la progettazione e realizzazione dell’intero modulo di servizio e del sistema di controllo termico. Il programma sarà un punto di svolta per l’industria del settore e porterà l’azienda a diventare la maggiore realtà spaziale italiana e tra le prime in Europa.

Il secondo prototipo, dei nove previsti, del Tornado sarà portato in volo per la prima volta, a Caselle Torinese (TO), il 4 febbraio 1977, da Pietro Paolo Trevisan e Manlio Quarantelli

1975

Vola il primo prototipo italiano dell'MRCA-75 Tornado

Il 5 dicembre 1975 sulla pista di Caselle Torinese (Torino) pilotato da Pietro Paolo Trevisan decolla l’MRCA-75 Tornado. Realizzato dal consorzio Panavia (Italia, Germania e Gran Bretagna), il Tornado è il primo aereo da combattimento in grado di volare autonomamente in regime supersonico a pochi metri dal terreno. Aeritalia ha la responsabilità di progettare e realizzare l’ala a geometria variabile (cioè capace di modificare l'angolo di freccia adattandosi alle condizioni di volo) che, per la prima volta in Europa, sarà costruita con componenti in titanio, prodotti con tecnologie italiane mai impiegate in precedenza.

La laguna di Venezia è stata una delle prime immagini a essere ricevuta dal Centro Spaziale di Telespazio al Fucino dove, nel 1977, sarà inaugurata un'infrastruttura specializzata a ricevere i dati del satellite americano Landsat

1975

Telespazio riceve le prime immagini della Terra

In seguito al Memorandum d’Intesa, firmato un anno prima fra la NASA e Telespazio per la ricezione di dati dai satelliti statunitensi, il Centro Spaziale del Fucino riceve le prime immagini telerilevate dai satelliti Landsat per l’osservazione della Terra. È l’inizio di un nuovo filone di attività che, nel giro di pochi decenni, con la nascita di e-GEOS e la partecipazione ai grandi programmi a difesa dell’ambiente, come Copernicus, diventerà un tratto identitario di Telespazio: osservazione della Terra e geo-informazione.

Giacomo Agostini in sella alla MV500 ST 76/50, Gran Premio di Germania, 29 agosto 1976. Sarà il 139° e ultimo Gran Premio Mondiale vinto dalle moto MV Agusta nella classe 500

1976

Ultima vittoria dell’MV Agusta 500

Giacomo Agostini su MV Agusta classe 500 Gran Sport vince il Gran Premio motociclistico di Germania sul circuito del Nurburgring. Nata dalla matita dell’ing. Pietro Remor, con una capacità di raggiungere i 190 km/h, la moto vincerà nella versione 500 il primo titolo nel 1956 con il pilota John Surtees. Quella del 1976 è l’ultima vittoria della storica casa motociclistica di Cascina Costa di Samarate (Varese) prima della chiusura definitiva, nel 1982, dell’attività motociclistica della Meccanica Verghera (MV) Agusta.

Lavorazioni al satellite sperimentale SIRIO per le telecomunicazioni, lanciato il 26 agosto 1977 e operativo fino al 1985. Finmeccanica partecipa alla missione attraverso Aeritalia e OTO Melara, entrambe rappresentate dalla Compagnia Industriale Aerospaziale (CIA), fondata nel 1965 per raggruppare le principali aziende di punta del settore

1977

Lanciato SIRIO, primo satellite interamente progettato e costruito dall’industria italiana

Il 26 agosto del 1977, dalla base statunitense di Cape Canaveral, in Florida, va in orbita SIRIO (Satellite Italiano di Ricerca Industriale e Operativa) con l’obiettivo di sviluppare nuove possibilità per le comunicazioni telefoniche e televisive via satellite. SIRIO sarà al centro di numerose attività sperimentali, condotte da centri di ricerca italiani e internazionali, sui fenomeni della propagazione ad alte frequenze fino a 18 Ghz. Progettato per una vita operativa di due anni, continuerà a funzionare fino al 1985. Il successo della missione, oltre a comprovare il livello di eccellenza raggiunto dall’industria spaziale in Italia, e di Selenia in particolare, aprirà la strada alla partecipazione ai futuri progetti nazionali, quali la missione Italsat, e internazionali, come nel programma
Olympus dell’ESA.

A sinistra, Renato Bonifacio, Amministratore Delegato dell'Aeritalia in carica dal 1974 al 1985, davanti a un modellino del Boeing 767. Il manager, dopo l'esordio in ENI e in Olivetti, porterà l'Aeritalia ad affermarsi nel settore aeronautico attraverso collaborazioni internazionali

1978

Al via con Boeing la partecipazione al programma B767

È la prima volta che Aeritalia entra in un partenariato con Boeing, all'epoca la più grande industria aerospaziale del mondo. Il primo volo del Boeing 767 sarà l’8 settembre 1981, da Everett, vicino Seattle.
La collaborazione segnerà l’ingresso di Aeritalia nelle lavorazioni in fibra di carbonio con cui saranno prodotte le aerostrutture di propria competenza nel programma. Un settore in cui presto l’azienda conquisterà una leadership indiscussa.

Spaccato di siluro A.184 con la caratteristica testa acustica autocercante all’interno dello stabilimento Whitehead Moto Fides, Livorno, anni Settanta. Courtesy Archivio Storico Whitehead Moto Fides WASS

1978

Il nuovo sistema di filoguida elettrico e digitale per l’A.184

A seguito della richiesta di adozione di un nuovo siluro per unità di superficie e sommergibili da parte della Marina Militare Italiana, la Whitehead Moto Fides propone un progetto ambizioso: l’A.184, siluro pesante filoguidato dalla notevole autonomia e capace di operare con autoguida acustica. La caratteristica peculiare, che lo distingue dai precedenti siluri filoguidati A.182 e Canguro, viene introdotta nel collegamento del filo tra sottomarino e siluro. La bobina nave non è più alloggiata in un fuso rimorchiato all’esterno dello scafo, ma sistemata in un “cestello” metallico collocato dentro il tubo di lancio. Lo sviluppo del prodotto si concluderà nel 1978. A oggi, l’A.184 è ancora impiegato dalla Marina Militare Italiana.

Vista impianti della centrale idroelettrica di Entracque (Cuneo) realizzata da Ansaldo Impianti, 1981

1980

Entra in servizio la centrale idroelettrica di Entracque (Cuneo)

La centrale idroelettrica Enel di Entracque è una delle più grandi in Europa e la maggiore d’Italia, con una potenza di 1.310 MW. Realizzata da Ansaldo Impianti, è scavata interamente nella roccia e ha nove turbine alimentate dall’acqua del lago Rovina e dei bacini artificiali di Chiotas e Piastra.

In servizio a partire dal 27 aprile 1982 con la Pattuglia Acrobatica Nazionale gli Aermacchi MB-339 PAN diventeranno uno dei simboli italiani nel mondo. Foto del 1992

1982

L'addestratore MB.339 PAN viene adottato dalle Frecce Tricolori

II 27 aprile il nuovo velivolo di addestramento MB.339 PAN sostituisce il FIAT G.91R presso le Frecce Tricolori. Con il 339 l’Aermacchi mette a frutto le capacità tecnologiche sviluppate con il precedente MB.326, consolidando una posizione importante sul mercato nazionale e internazionale degli addestratori. L’MB.339 permette di disporre di un velivolo valido per l’intero ciclo di addestramento, dal basico all’avanzato, senza dover moltiplicare le linee di volo. Sia nella versione biposto standard che con sistemi di difesa polivalenti, può essere impiegato come Light Combat Aircraft (LCA).

L'A129 Mangusta, elicottero da combattimento controcarro, è stato realizzato su espressa richiesta dell'Esercito Italiano del 25 maggio 1972 ed effettuerà il primo volo ufficiale l'11 settembre del 1983

1983

Vola l’A129 primo elicottero da combattimento europeo

Il 15 settembre 1983 si alza in volo, pilotato dal collaudatore Luciano Forzani, a Cascina Costa di Samarate (Varese) un elicottero che diventerà un punto di riferimento per il settore militare italiano e internazionale: l’A129 Mangusta, primo elicottero militare anticarro europeo. Il nome “Mangusta” viene scelto per fare concorrenza allo statunitense Bell AH-1 Cobra. L’innovativo modello sfrutta un materiale composito, mai utilizzato prima, per la costruzione della fusoliera ed è caratterizzato da una cabina di pilotaggio in configurazione tandem a piani sfalsati. Per l’A129 si adottano, fin dalla fase di progettazione, per la prima volta, due importanti criteri di costruzione: crashworthiness (resistenza agli urti) e vulnerability (capacità di rimanere governabile anche in situazioni di emergenza). L’A129 sarà anche il primo esempio di sviluppo autonomo del sillabo addestrativo (simulatore di volo e missione, più simulatore di manutenzione).

Primo volo ATR42, Tolosa, Francia, 16 agosto 1984. Dopo un rapido programma di certificazione, il velivolo entrerà in servizio con Air Littoral nel dicembre del 1985

1984

Il primo volo di ATR 42

Il 16 agosto 1984 vola per la prima volta il prototipo dell’ATR 42, il nuovo velivolo regionale turboprop, a poco più di quattro anni dall’accordo tecnico tra Aeritalia e la francese Aérospatiale per far convergere i rispettivi studi sull’AIT.230 e sull’AS.35 nel consorzio ATR. Si apre la strada a uno dei maggiori successi del settore aeronautico del Gruppo Finmeccanica. Grazie a questo nuovo velivolo l’Italia entra a far parte di un ristretto circolo di nazioni capaci di costruire aerei civili di altissimo livello.

Il Lynx, con oltre 500 modelli prodotti, grazie alla sua velocità e agilità è operativo presso numerose forze armate mondiali, utilizzato per missioni di trasporto tattico, ricerca e salvataggio, e protezione costiera. Il Lynx entrerà in servizio anche presso le pattuglie acrobatiche inglesi Blue Eagles e Black Cats

1986

Il Westland Lynx stabilisce il record mondiale di velocità per un elicottero

L’11 agosto del 1986, un Lynx di produzione Westland, con a bordo l’equipaggio composto dal pilota Trevor Egginton e Derek Clews, ingegnere delle prove di volo, raggiunge la velocità di 400,87 Km/h su una distanza di 15 chilometri, stabilendo il record mondiale di velocità per un elicottero, primato ancora oggi imbattuto. Il Lynx è dotato di nuove tecnologie, tra cui le pale del British Experimental Rotor Programme (BERP), in materiale composito e con uno speciale design, che consentono di aumentare la velocità massima e migliorare le capacità di sollevamento. Le pale, successivamente, saranno adottate per tutte le varianti Lynx e Super Lynx e dagli elicotteri AW101.

Ingegneri a lavoro in una delle control room del Centro Spaziale di Telespazio al Fucino, anni Ottanta

1986

Internet arriva in Italia attraverso il Centro Spaziale del Fucino di Telespazio

Il 30 aprile 1986 il Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico di Pisa del Centro Nazionale di Ricerche (CNR) viene collegato alla rete statunitense ARPANET grazie a una rete satellitare realizzata dallo stesso CNR, da Telespazio e Italcable, e operata dal Centro Spaziale del Fucino. Tre gli studiosi pionieri che lavorano al progetto: Luciano Lenzini, Stefano Trumpy e Antonio Blasco Bonito. L’Italia sarà la quarta nazione, dopo Norvegia, Regno Unito e Germania, a far parte della rete Internet.
È l’avvio di una rivoluzione che cambierà profondamente i sistemi di telecomunicazioni, il linguaggio e la vita dell’umanità.

Banner video: Stabilimenti Compagnia Generale di Elettricità Milano, 1955 - 1956,
Courtesy Fondazione Ansaldo