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Sicurezza e connettività garantiti per l’M-346, con Giuseppe Siciliano

Dopo un dottorato di ricerca in Ingegneria elettronica, informatica ed elettrica Giuseppe è arrivato in Leonardo come specialista di sistemi di comunicazione e identificazione e lavora oggi ai nuovi apparati del programma M-346

Ingegnere Elettronico

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Nel gruppo dal 2018

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Velivoli

Velivoli

Venegono Superiore (Varese)

Venegono Superiore (Varese)

Da quattro anni in azienda, Giuseppe Siciliano è un progettista dell’area di Avionic Systems Engineering, presso il sito Leonardo di Venegono Superiore (Varese) e segue lo sviluppo, la verifica e la validazione degli apparati di comunicazione e identificazione da integrare a bordo dell’addestratore avanzato M-346.

Un percorso di studi STEM, con approfondimento nel settore delle applicazioni a radiofrequenza, che Giuseppe ha potuto mettere subito in partica “lavorando come specialista in sistemi di comunicazione e identificazione al programma M-346”, velivolo a getto per l’addestramento avanzato dei piloti militari, in servizio presso le forze aeree di Italia, Singapore, Israele, Polonia, Grecia e Qatar.

I sistemi di comunicazione a bordo dell’M-346 permettono ai piloti di comunicare con altri velivoli e con stazioni di terra usando le frequenze della banda Low VHF, VHF ed UHF, comprese nell’intervallo 30-400 MHz. Le comunicazioni possono avvenire in chiaro o in modalità sicura. Quest’ultima combina la tecnologia del “salto di frequenza” e la crittografia permettendo soltanto alle entità “amiche” in possesso di opportune informazioni e codici di decifrare i segnali.

I sistemi di identificazione consentono invece all’aereo di essere identificato come amico o nemico da parte di altri velivoli dotati di apparati interroganti o dai radar secondari di terra. Oltre a trasmettere codici che servono a identificare il velivolo, questi sistemi possono trasmettere dati aggiuntivi che permettono di localizzarlo con maggior precisione. Anche in questo caso, l’identificazione può avvenire in chiaro per alcuni tipi di interrogazione oppure in modalità crittografica per alcune interrogazioni militari che permettono soltanto alle entità “amiche” in possesso di opportune chiavi crittografiche di decifrare i segnali.

Ed è stato proprio lo sviluppo di un nuovo apparato d’identificazione da integrare a bordo degli addestratori (anche nella versione “light combat”, M-346 Fighter Attack), con il completamento della relativa qualifica entro le tempistiche stabilite, la sfida più grande che Giuseppe, a oggi, abbia affrontato in azienda, applicandovi tutte le proprie capacità e competenze.

Secondo Giuseppe, lavorare in Leonardo rappresenta un’opportunità di entrare in contatto con un “ampio ventaglio di ambiti professionali e altamente tecnologici in cui un giovane neolaureato può inserirsi ed esprimersi al meglio”. Il lavoro di squadra, inoltre, crea un “clima collaborativo e amichevole, nel quale la persona ha la possibilità di crescere insieme a tutto il team, superando limiti che mai, singolarmente, avrebbe pensato di poter oltrepassare”.