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Drone Contest 2022: si aggiudica la sfida il Politecnico di Milano

20 ottobre 2022

Sei team di sei università composti da dottorandi, ricercatori e studenti, sostenuti dai loro professori e dagli esperti di Leonardo e dei Lab, sei droni che hanno volato in completa autonomia, tre manche a complessità crescente su un campo di gara strutturato con edifici, piazzole di atterraggio e decollo, presenza di oggetti conosciuti e sconosciuti. La vittoria, per il terzo anno consecutivo, va al Politecnico di Milano.

La gara, giunta alla terza e ultima edizione per questo ciclo, si è svolta al meglio di tre manche il 6 e 7 ottobre nella Leonardo “drone arena” di Torino. I sei atenei - Università di Roma Tor Vergata, Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, Università di Bologna, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Università di Napoli Federico II – hanno dato dimostrazione delle capacità sempre più evolute dei loro droni nel localizzare ed evitare ostacoli e nell’individuare e inseguire target.

La vittoria è andata al team del Politecnico di Milano guidato dal dottorando Gabriele Roggi, che si conferma per la terza volta il team più forte. Secondi ex aequo, la squadra dell’Università di Roma Tor Vergata “capitanata” dal PhD Simone Mattogno e quella del Politecnico di Torino con il dottorando Simone Godio che si aggiudica anche il “Premio Speciale della giuria” per essersi distinto nella ricostruzione della mappa. Il team torinese, oltre all'accuratezza del posizionamento degli ostacoli, ha dimostrato grande efficacia nella caratterizzazione e ricostruzione delle informazioni sull'ambiente circostante. 

Ora facciamo un passo indietro per raccontarvi cosa hanno significato questi tre anni di sperimentazione per studenti, ricercatori e tecnici Leonardo coinvolti: non sono state sviluppate solo tecnologie ma è nato un ecosistema capace di mettere in connessione grandi imprese, mondo della ricerca e della formazione, PMI e start-up. Un continuum che consente di condividere nuove idee, progetti di innovazione e programmi di ricerca nei campi dell’Intelligenza Artificiale applicata ai droni, del futuro della mobilità e del trasporto autonomo.

I NUMERI DEL DRONE CONTEST >10 TUTOR LEONARDO 3 LEONARDO LAB COINVOLTI 2 LABORATORI UNIVERSITARI DEDICATI ALL’AUTONOMIA DEI DRONI >120 TECNICI NEI DIPARTIMENTI UNIVERSITARI >30 PhD ATTIVATI NELLE 6 UNIVERSITÀ >1.500 VOLI DI TEST E 15 PROTOTIPI DI DRONI

Nel primo anno i droni dovevano dimostrare di saper navigare all’interno di un ambiente sconosciuto e in assenza di segnale GNSS che andava a simulare uno scenario urbano. Obiettivo di questo primo anno era imparare a navigare in maniera autonoma in ambienti sconosciuti e saper individuare eventuali target all’interno di esso. 

Nell’ottica di alzare l’asticella, per la seconda edizione sono stati aggiunti dei robot terrestri in movimento all’interno dell’area e una telecamera a bordo del campo di gara. Una buona collaborazione con la telecamera permetteva al drone di comporre la realtà nel minor tempo possibile e velocizzare l’esecuzione della loro missione. Una sperimentazione che ipotizzava uno scenario in cui i droni possono supportare l’uomo in operazioni di sorveglianza. 

La terza edizione ha visto l’introduzione nel campo gara di “grattacieli” in posizioni non note ai team con l’obiettivo di validare le capacità di Collision Detection and Avoidance dei droni, a cui era stato assegnato anche il compito di inseguire un intruso e ispezionare le pareti degli edifici. In continuità con quanto sperimentato il secondo anno, il drone poteva avvalersi della collaborazione di una telecamera istallata a bordo campo. All’interno del campo, inoltre, erano presenti oggetti non noti che il drone doveva evitare e ricostruire sulla mappa. Dopo aver correttamente eseguito l’inseguimento dell’intruso e inviate le informazioni alla Ground Control Station (GCS), il drone doveva dimostrare di saper eseguire i task dati dall’operatore della GCS andando a ispezionare edifici e inviando foto di marker presenti su di essi e atterrando in determinate coordinate fornitegli dalla giuria di Leonardo.

Sono state invitate a partecipare a quest’ultima competizione le startup orbitanti intorno ai progetti di accelerazione Leonardo, la BIF (Business Innovation Factory) e Take Off, che nel frattempo hanno avviato network di scambio con le sei università e i Leonardo Lab. In questi tre anni la diffusione del Drone Contest non si è spinta solo all’interno delle università ma anche verso tutti gli studenti delle scuole superiori. Nel 2021 i sei PhD hanno dato vita, con Treccani e in collaborazione con il CTIO di Leonardo e la Fondazione Leonardo, alla serie di video lezioni “Anatomia di un drone” per diffondere il seme della curiosità per questo mondo anche verso le nuove generazioni. 

Si conclude così il primo ciclo del Drone Contest Leonardo: dal prossimo anno si aprirà un nuovo percorso triennale a cui si aggiungeranno altri atenei. Verrà mantenuta la stessa formula, ma l’asticella salirà ancora e la sfida si farà più complessa con un’interazione esponenziale fra droni volanti e robot terrestri.

E ancora una volta, che vinca il migliore!